In una lunga intervista a Caterina Balivo, il mitico Kabir Bedi si è raccontato a “Vieni da me” nella puntata del 26 aprile dell’anno scorso. In particolare, l’attore reso noto da “Sandokan” ha colpito molto per le parole sul figlio Siddharth, morto suicida a soli 25 anni nel 1997. Nato dal primo matrimonio con Protima Bedi, dotato di un’intelligenza geniale e laureato in Informatica, il ragazzo si tolse la vita perché gravemente malato di schizofrenia. Il racconto nel programma di Rai1 è stato toccante:
Mio figlio Siddharth si è tolto la vita perché era schizofrenico. Questa è una malattia terribile perché ha effetti su persone giovani, geniali. Nessuno sa quali sono le cause, non esistono le cure. All’epoca le medicine per tenerla sotto controllo non funzionavano molto bene. Lui sentiva che nulla aveva più significato, non sentiva più il sapore del cibo. Quello che vedeva in televisione o che leggeva sui libri non aveva più senso. In un momento di lucidità, mi ha detto che voleva togliersi la vita.
Bedi ha raccontato di aver fatto di tutto per impedire il tragico gesto: “Ho parlato con lui, e ho chiamato la squadra di prevenzione suicidi a Los Angeles. Ma alla fine, lui ha deciso di togliersi la vita, perché non poteva più vivere così. Bisogna rispettare la sua decisione. Oggi le cure e la prevenzione sono migliori”. Il dolore è ancora forte, anche se è mitigato dai ricordi felici:
Non c’è dolore più grande per un genitore che perdere un figlio. Il momento più bello che ricordo è quando si è laureato, era il numero uno al mondo. Quel giorno era molto felice, dopo qualche mese è cambiato. Prima abbiamo pensato alla depressione, poi ci siamo resi conto che era schizofrenia. Non soffrono solo le persone malate, anche le loro famiglie soffrono molto. Durante quegli episodi non era mio figlio, era un’altra persona.
“Avevo 3 figli, ora ne rimangono 2. Ho perso mio figlio Siddharth, soffriva di schizofrenia”. Era il 1997 quando, a soli 26 anni, il figlio di Kabir Bedi si tolse la vita. L’attore ha deciso di raccontare il suo dramma a Domenica In.
“Non c’è dolore più grande della perdita di un figlio” commenta Bedi, noto per aver interpretato il ruolo di Sandokan , “e questa tragedia è ancora più grande quando questo figlio è brillante. La schizofrenia è una malattia incredibile perché colpisce soprattutto tra i 20 e i 25 anni, soprattutto uomini, persone molto sensibili”.
Non è la prima volta che Kabir Bedi parla in televisione della scomparsa del figlio. Ospite di Mara Venier, ricorda i suoi ultimi anni di vita: “Nei momenti di lucidità mi diceva ‘Cosa faccio tutto il giorno? Televisione, cinema, libri, non hanno senso per me, non sento il gusto del cibo, non mi interessa parlare con le persone’. Ci sono momenti in cui non è possibile neppure comunicare. Mi sento molto vicino alle famiglie in cui una persona soffre di schizofrenia perché devono cambiare la loro vita per adattarsi a quello che succede, ma non è facile, perché la persona che vedi sembra tuo figlio ma qualcosa di fondamentale è cambiato dentro di lui”.