Non sta andando bene la curva dei ricavi per Kering. Infatti, il calo è passato dal 9 all’11% nell’ultimo semestre. Ecco un po’ di dati pratici: l’utile netto è stato di 878 milioni di euro nel primo semestre del 2024. Invece, l’utile operativo ricorrente è sceso del 42% a 1,6 miliardi di euro, mantenendosi in linea con le indicazioni fornite in occasione della presentazione dei ricavi del primo trimestre 2024. Inoltre, il free cash flow operativo è rimasto elevato: siamo sui 1,9 miliardi di euro. Infine, per il secondo trimestre i ricavi del gruppo sono stati pari a 4,5 miliardi di euro (-11%). Insomma, dati non rassicuranti per uno dei gruppi più famosi e importanti nel panorama della moda mondiale.
Kering registra un calo: come vanno i suoi brand?
A preoccupare maggiormente, stando a quanto riportato da noti siti di finanza, il marchio Gucci. Che, nello scorso semestre, mette a segno un fatturato di 4,1 miliardi. E ha una flessione del 20%. Per quanto riguarda altri brand del gruppo, sappiamo che, invece, il fatturato di Yves Saint Laurent è stato di 1,4 miliardi di euro (-9%). Anche Bottega Veneta ha registrato un primo semestre con ricavi pari a 836 milioni di euro, invariati rispetto ai dati riportati, e in crescita del 3% su base comparabile.
Per il 2024 c’erano tante “incertezze sull’evoluzione della domanda da parte dei consumatori di lusso, dopo il rallentamento registrato nel primo semestre dell’anno. ç’utile operativo ricorrente di Kering nel secondo semestre potrebbe essere in calo di circa il 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”. Questo è quanto riportato in una nota dal gruppo. A preoccupare il contesto di mercato. Che è “difficile, mette sotto pressione la nostra linea superiore e la nostra redditività. Stiamo lavorando assiduamente per creare le condizioni per un ritorno alla crescita. Sebbene il contesto attuale possa influire sul ritmo della nostra esecuzione, la nostra determinazione e la nostra fiducia sono più forti che mai”. Queste le parole di François-Henri Pinault, presidente e amministratore delegato.
Marianna Soru