Nata da maternità surrogata nel 2020, una bambina di 16 mesi è stata abbandonata da una coppia di genitori italiani a Kiev. È stata riportata in Italia dalle autorità italiane e affidata ad una famiglia “ponte“ in attesa dell’adozione definitiva.
Abbandonata a Kiev a 16 mesi
Una coppia di genitori italiani era arrivata a Kiev da Milano nell’agosto 2020 per avere un figlio da maternità surrogata. Era nata una bambina riconosciuta dai genitori italiani e affidata ad una babysitter alla quale inviavano soldi per la piccola. Poi la coppia è sparita e la babysitter, non potendo crescere la bambina da sola, si è rivolta al consolato italiano. Il caso è finito nelle mani della Procura territoriale competente e di quella per i minori. Poichè i genitori non hanno cambiato le loro intenzioni è intervenuto lo S.C.I.P., ufficio composto da agenti di diversi corpi di polizia, per riportare a casa la piccola abbandonata a Kiev a 16 mesi.
Il viaggio di ritorno
“Spero che non si ricorderà del viaggio. Vorrà dire che non ha subito traumi. Io non dimenticherò”. Queste le parole dell’ispettore dello S.C.I.P. Antonio Ricci che ha riportato in Italia la bambina abbandonata a Kiev insieme ad una pediatra ed un’infermiera della Croce Rossa. “Era serena, sorridente, gioiosa, bella. In ottimo stato di salute. È stato come avere tra le mani mia figlia”, ha fatto sapere l’ispettore Ricci parlando del momento in cui aveva incontrato la piccola. La bambina ha giocato con un cavallino bianco di peluche durante le tre ore di viaggio per l’Italia senza mai piangere. Ha anche preso del latte in polvere, una pappetta cucinata da Ricci e divorato una banana. Ora sarà affidata ad una famiglia “ponte”, una di quelle a disposizione della Procura in attesa dell’affido definitivo.
Stefano Delle Cave