Quattro anni fa, 13 aprile 2016, il mondo della pallacanestro ha visto ritirarsi uno dei simboli principali dell’NBA recente, Kobe Bryant. Per tutta quella stagione le arene degli Stati Uniti hanno regalato un caloroso saluto al numero 24, durante il suo “farewell tour“. Kobe aveva infatti annunciato a inizio stagione che quello sarebbe stato il suo ultimo anno di attività, tutti così hanno voluto accaparrarsi un biglietto per vederlo un’ultima volta in campo.
Kobe Bryant e il suo addio da leggenda
Giungiamo dunque al tredici aprile di quattro anni fa, il palcoscenico è lo Staples Center di Los Angeles, casa dei Los Angeles Lakers. Ultima partita di una regular season deludente per i losangelini, l’ennesima senza playoff. L’arena però registra il tutto esaurito, le telecamere di tutto il mondo puntano su LA, si sta per giocare l’ultima partita di Kobe Bryant.
Ormai trentasettenne e con molti acciacchi fisici Kobe vuole regalare ai suoi tifosi l’ultima perla di una carriera memorabile; il match si svolge come da pronostico con i Jazz avanti ma un Bryant che mette un canestro dietro l’altro. Nel quarto periodo con i padroni di casa sotto di nove cambia però qualcosa: Los Angeles segna, Utah soffre in attacco. Ancora Kobe protagonista come c’era da immaginarselo, il numero 24 ne mette a referto 60 in totale e i suoi Lakers la vincono per 101-96. Sessanta punti all’ultima partita, a 37 anni, come nessuno aveva fatto mai; record NBA per punti in un ultima partita e record di punti per un solo giocatore in quella stagione.
Kobe ha lasciato lo sport che amava, come solo lui avrebbe potuto, segnando canestri. Tante le lacrime in quella notte, sia allo Staples Center che in tutto il mondo dove i suoi tifosi, davanti al televisore, l’hanno visto per l’ultima volta su un parquet.