Dodici anni fa Gustavo Kuerten salutava il pubblico di Parigi chiudendo la propria carriera, proprio agli Open dove ha trionfato per tre volte. Era il 25 maggio 2008. Guga aveva un feeling speciale con il Roland Garros, torneo in cui aveva trionfato a sorpresa nel 1997 battendo in finale lo spagnolo Sergi Bruguera, ma già vincitore due volte a Parigi. Aveva invece disegnato un grande cuore sulla terra battuta del campo centrale dopo la vittoria nel 2000, ricevendo un’impressionante standing ovation.
Esattamente lo stesso giorno, ma nel 1999, un diciassettenne Roger Federer giocava il suo primo match agli Open di Francia. Proprio lo svizzero, in una diretta social con Kuerten, affermava: “Se Guga chiama e chiede aiuto, io sono sempre pronto”. Il campione ha infatti da poco supportato la campagna di beneficenza lanciata dal brasiliano per la grande crisi causata dalla pandemia. Aiutare il prossimo è sempre stato nello stile di Kuerten. Lui che ha sempre donato l’interno montepremi di un torneo vinto alla NGO, società brasiliana che dava assistenza a persone con disagi simili a quelli del fratello, che prima della morte era affetto da una paralisi celebrale.
I successi di Kuerten
Guga è stato uno dei tennisti più forti della sua generazione arrivando anche ad essere numero 1 del ranking ATP il 4 dicembre del 2000. Questo è stato possibile dopo il successo al Master di Lisbona dopo aver avuto la meglio in finale su Andre Agassi. Il brasiliano considera proprio quella finale contro l’americano il suo match migliore: “Battere Pete (Sampras) e Andre (Agassi) uno dopo l’altro è stato senza dubbio il punto più importante della mia carriera. Il miglior match che abbia mai giocato è stata proprio quella finale”.
Oltre ai tre Roland Garros e a Lisbona, Kuerten ha ottenuto almeno altri due successi di assoluto livello. Parliamo del trionfo a Roma nel ‘99, quando si impose in finale sull’australiano Patick Rafter 6-4, 7-5, 7-6, e a Montecarlo nel 2001. Dopo l’ultimo trionfo in Francia (il finalista era lo spagnolo Corretja), è di fatto iniziata la parabola discendente di Guga, anche e soprattutto a causa dei problemi fisici. Nel 2012 è stato introdotto nell’International Tennis Hall of Fame.
Tsitsipas ha recentemente dichiarato di volerlo come allenatore “Ricordo alcuni dei suoi incontri al Roland Garros, quando era più giovane. Mi ricordo come giocava sulla terra rossa. Era uno dei giocatori che mi piacevano […] Guga è un vero appassionato di tennis, come lo sono tutte le persone in Brasile. Lui li rappresenta alla perfezione, perché è passionale proprio come loro”. In effetti lo stesso brasiliano ha ammesso che dopo tutti questi anni il tennis rimane qualcosa di molto emozionante per lui e ammette il bisogno di ‘restare nel giro’.