Un tuffo nel passato con La Boheme del 1996, protagonista la celebre coppia per cantare il tragico destino di Mimì

Stamattina alle 10 su Rai 5, omaggio alla soprano Mirella Freni, accanto al tenore Luciano Pavarotti ne La Boheme di Giacomo Puccini. Dal Teatro Regio di Torino, lo stesso luogo in cui l’opera ha debuttato  il primo febbraio 1896, per la regia di Francesco Patroni Griffi e la direzione musicale di Daniele Oren, lo spettacolo ci riporta al 1996. Accanto ai due protagonisti, Nicolai Ghiaurov, Lucio Gallo, Anna Rita Tailento e Pietro Spagnoli. La regia televisiva, infine, è di Ilio Catani.

Scene della vita di Boheme di Murger, da cui è tratta l’opera

Scritta su libretto di Giuseppe Giocosa e Luigi Illica e ispirata al romanzo intitolato Scene della vita di Boheme di Henri Murger, racconta la tragica e poetica vita dei Bohemien, artisti ai margini della società, tra disillusione e povertà nei quartieri malfamati di Parigi. E’ qui che  i giovani protagonisti dell’opera, divisa in quattro atti, chiamati quadri, cercano di sbarcare il lunario. Al freddo, in squallidi tuguri della capitale, il gruppo di amici formato da Rodolfo, Marcello e Musetta passa le giornate cercando di racimolare il necessario per vivere.

La Boheme, la locandina originale di Adolf Hohenstein, 1896 - photo credits Wikipedia
La Boheme, la locandina originale di Adolf Hohenstein, 1896 – photo credits Wikipedia

La storia d’amore tra Mimì e Rodolfo

Il padrone di casa, Benoit, intanto, reclama l’affitto e il caffè Mamus diventa il posto dove andare a svernare e a cercare incontri che possano dare una svolta al loro destino. L’amore tra Mimì e Rodolfo sboccia nel contesto più sfortunato e compromesso che si possa immaginare. Lei già segnata dalla tubercolosi e lui senza prospettive. Così come sembra non avere pace la relazione tra il pittore Marcello e Musetta, che per soldi si prostituisce all’anziano Alcindoro.

“Che gelida manina”

Litigi e baruffe, tradimenti e scontento generale, fin quando all’avvicinarsi della morte di Mimì, i bohemien mostrano una commovente umanità. Tutti si prodigano, chi vende gli orecchini, chi un vecchio cappotto, per poter offrire alla ragazza un po’ di riparo dal freddo.  Celebri le arie Che gelida manina e Mi chiamano Mimì che sono entrati nell’immaginari collettivo e rendono così struggente l’opera pucciniana, composta in tre anni di lavoro.  Milano, Torre del Lago e la Villa del Castellaccio vicino Uzzano  i luoghi della gestazione dell’opera.

Anna Cavallo

Nella cover: Luciano Pavarotti e Mirella Freni in una foto del 1969 – photo credits: pinterest.it