La Camera dei deputati ha votato contro la ratifica della riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità, conosciuto soprattutto con l’acronimo MES: un’istituzione che esiste da una decina di anni e che serve per aiutare i paesi dell’Eurozona in grave crisi economica. Hanno votato contro Fratelli d’Italia, Lega e Movimento 5 Stelle. Forza Italia si è astenuta, così come l’Alleanza Verdi e Sinistra. Partito Democratico, Italia Viva e Azione hanno votato a favore.

È un esito notevole, che ha un importante valore sia sostanziale che politico. Sostanziale perché di fatto blocca per tutti i 20 paesi che fanno parte del MES l’entrata in vigore di una riforma importante, che avrebbe introdotto tra le varie cose un meccanismo di aiuti in caso di diffuse crisi bancarie. La riforma era già stata approvata da tempo, anche dall’Italia, e doveva solo essere ratificata dai vari parlamenti nazionali entro il 31 dicembre. A parte l’Italia, tutti i paesi interessati avevano già concluso il procedimento di ratifica. Da quando è entrato in carica il governo di Giorgia Meloni aveva rinviato più volte il voto.

In passato le posizioni assunte sul MES erano state molto diverse: Fratelli d’Italia e la Lega si erano espressi in modo molto duro sia contro la riforma del MES che contro lo strumento stesso, costruendo un pezzo del proprio consenso su questo tema mentre erano all’opposizione. Forza Italia si era sempre dimostrata piuttosto neutra, se non addirittura favorevole.

Con questo risultato con ogni probabilità il voto sulla ratifica del MES sarà rinviato a dopo le elezioni europee, in programma a giugno del 2024: è possibile che nel frattempo venga ripresentato un disegno di legge per la ratifica del trattato, ma il parlamento non può discutere una proposta di legge analoga a quella bocciata prima di sei mesi.

“La proposta di legge – si legge nel parere contrario della maggioranza presentato in commissione Bilancio alla Camera sulla ratifica del Mes – è carente di meccanismi idonei a garantire il coinvolgimento del Parlamento nel procedimento per la richiesta di attivazione del Meccanismo europeo di stabilità, con ciò escludendo le Camere da procedure di significativo rilievo sul piano delle scelte di politica economica e finanziaria e che tale esclusione potrebbe pregiudicare la possibilità per il Parlamento di monitorare versamenti ulteriori del capitale sottoscritto, esprime parere contrario”.

Questo è quanto scritto nel parere presentato dalla maggioranza in commissione Bilancio a Montecitorio, sulla proposta di legge di ratifica ed esecuzione dell’Accordo recante modifica del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità, fatto a Bruxelles il 27 gennaio e l’8 febbraio 2021. Questa quindi la motivazione in base alla quale la commissione Bilancio ha predisposto un parere “contrario” al Mes per l’Aula. La maggioranza, infine, con il presidente della commissione Bilancio Giuseppe Mangialavori di FI, ha chiesto un rinvio di circa 40 minuti dell’avvio della seduta dell’Aula della Camera per poter terminare i lavori della commissione Bilancio, impegnata sul parere sulla ratifica delle modifiche del Mes, al terzo punto dell’ordine del giorno odierno dell’Assemblea

“Quello che conta è ciò che si è deciso ieri allʼEcofin. Questo non è solo un patto di stabilità”ma di crescita. LʼItalia è riuscita a portare a casa grazie alle contrattazioni e grazie ad Antonio Tajani, delle richieste significative di miglioramento del Patto che va verso la crescita”.

Così capogruppo di Forza Italia in commissione Bilancio della Camera Roberto Pella, intervistato a Tgcom24 al termine del voto sul parere sulla ratifica delle modifiche al Mes. “Oggi abbiamo votato una proposta che apriva solo alla possibilità di utilizzo del Mes in caso di necessità, per motivi che speriamo non si verifichino mai. Ci siamo astenuti perché speriamo nell’apertura di un dialogo costruttivo con l’Europa che, a oggi, ci ha consentito di ottenere due grandi risultati il patto di stabilità e il capitolo migrazione” prosegue Pella. “Questa astensione non pregiudica l’unità della maggioranza. Il centrodestra è unito e compatto, la sinistra invece molto disunita e dovrebbe farsi un’autocritica”. 

E sulla manovra, il deputato di Forza Italia aggiunge: “Arriverà alla camera il 27 dicembre alle 14:00, poi ci sarà un giorno e mezzo di discussione in aula e contiamo di approvarla entro il 29 per dare certezze agli italiani.”

Cos’è il Meccanismo europeo di stabilità (MES)

Il Meccanismo europeo di stabilità (MES – European Stability Mechanism, ESM) è stato istituito mediante un trattato intergovernativo, al di fuori del quadro giuridico della UE, nel 2012. La sua funzione fondamentale è concedere, sotto precise condizioni, assistenza finanziaria ai paesi membri che – pur avendo un debito pubblico sostenibile – trovino temporanee difficoltà nel finanziarsi sul mercato.

La condizionalità varia a seconda della natura dello strumento utilizzato: per i prestiti assume la forma di un programma di aggiustamento macroeconomico, specificato in un apposito memorandum; è meno stringente nel caso delle linee di credito precauzionali, destinate a paesi in condizioni economiche e finanziarie fondamentalmente sane ma colpiti da shock avversi.

Il MES è guidato da un “Consiglio dei Governatori” composto dai 19 Ministri delle finanze dell’area dell’euro. Il Consiglio assume all’unanimità tutte le principali decisioni (incluse quelle relative alla concessione di assistenza finanziaria e all’approvazione dei protocolli d’intesa con i paesi che la ricevono). Il MES può operare a maggioranza qualificata dell’85 per cento del capitale qualora, in caso di minaccia per la stabilità finanziaria ed economica dell’area dell’euro, la Commissione europea e la BCE richiedano l’assunzione di decisioni urgenti in materia di assistenza finanziaria.

Il MES ha un capitale sottoscritto pari a 704,8 miliardi, di cui 80,5 sono stati versati; la sua capacità di prestito ammonta a 500 miliardi. L’Italia ha sottoscritto il capitale del MES per 125,3 miliardi, versandone oltre 14. I diritti di voto dei membri del Consiglio sono proporzionali al capitale sottoscritto dai rispettivi paesi. Germania, Francia e Italia hanno diritti di voto superiori al 15 per cento e possono quindi porre il loro veto anche sulle decisioni prese in condizioni di urgenza.

La proposta di riforma del Trattato istitutivo del MES interviene sulle condizioni necessarie per la concessione di assistenza finanziaria e sui compiti svolti dal MES in tale ambito, introducendo modifiche di portata complessivamente limitata; la riforma non prevede né annuncia un meccanismo di ristrutturazione dei debiti sovrani, non affida al MES compiti di sorveglianza macroeconomica.

La riforma, inoltre, attribuirebbe al MES una nuova funzione, quella di fornire una rete di sicurezza finanziaria (backstop) al Fondo di risoluzione unico (Single Resolution Fund, SRF) nell’ambito del sistema di gestione delle crisi bancarie.