La Camparìa di Favignana, l’antica tonnara della famiglia Florio si rinnova e apre al pubblico con una sede museale

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Di Redazione Metropolitan

Apre al pubblico la Camparìa di Favignana, antica tonnara della famiglia Florio e cuore commerciale dove avveniva la mattanza del tonno; si rinnova aprendo una sede museale ed espositiva, ”Camparìa, Museo dei Magazzini della Tonnara Florio”, venerdì 5 luglio.

Florio, la Camparìa di Favignana apre al pubblico

Tonnara Florio in Sicilia (Favignana) - Photo Credits Via dei Gourmet

Riapre l’antica tonnara appartenuta alla famiglia Florio, la Camparìa di Favignana, abbandonata dal 2007 dopo l’ultima mattanza. Un luogo simbolo di fatica e lavoro, che ha sancito per anni il rapporto fra l’uomo e il mare, sarà aperto al pubblico con una sede museale ed espositiva dopo uno scrupoloso lavoro di restauro. Al via il 5 luglio l’apertura al pubblico; nella stessa serata sarà proiettato anche il documentario La Camparìa, di Simona Bua, che racconterò la storia del luogo. Come si legge su ANSA:

”È proprio qui, nei Magazzini della Camparìa, che la tonnara, quell’antichissimo e complesso sistema di reti per la tradizionale pesca del tonno rosso di corsa, veniva progettata e realizzata nei mesi invernali; è in questi immensi spazi che la stessa tonnara, con i suoi chilometri di reti e tutto l’apparato di boe, cime e ancore, veniva calata a terra prima ancora di essere calata in mare, per arrivare poi alla fase conclusiva, in cui i tonni venivano catturati, la mattanza”.

La struttura si compone da un’ampia sala scissa in tre navate e dalle ”Trizzane”, ovvero le tipiche strutture di rimessaggio, e ancora è caratterizzata da archi a sesto acuto in pietra arenaria. Imbarcazioni tradizionali per la mattanza, documenti storici, ancore e oggetti da lavoro recuperati dall’artista Enzo Rinaldi ma non solo; si potrà ammirare anche la Lancia di Donna Franca Florio, fine esempio di architettura navale del tempo costruita alla fine del XIX secolo. L’imbarcazione era utilizzata da Donna Franca Florio affinché gli ospiti arrivati a Favignana potessero fare delle escursioni e godere delle bellezze dell’isola, fra cui le limpide acque che la caratterizzano.

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