La Chiesa di Scozia ha compiuto un passo importante e dice sì ai matrimoni omosessuali. Il 23 maggio, con 274 voti favorevoli e 136 contro, arriva la notizia. L’Assemblea Generale della chiesa presbiteriana scozzese, infatti, permette a ministri e diaconi di diventare celebranti dei matrimoni same sex. Non sarà presente alcun obbligo di partecipazione o di celebrazione.

La Chiesa di Scozia: le parole di supporto per i matrimoni omosessuali
Le parole del reverendo Craig Dobney sono favorevoli.
“Ho visto spezzarsi il cuore di tutti coloro che erano in una relazione omosessuale e che facevano parte della nostra comunità. Non potevano sposarsi nella loro chiesa, nonostante siano devoti cristiani. Essere sposati, davanti alle famiglie della loro chiesa, significherebbe ogni cosa per loro, ma non potevano farlo. […]
Mi preoccupa che le chiese perdano significato per le nostre comunità. […]
Possiamo stare sulle nostre torri d’avorio, nelle nostre case di marmo, nei nostri edifici di granito. Possiamo pensare felicemente che stiamo seguendo le scritture fermando le persone dal venire nelle nostre chiese, facendo sentire delle persone non accolte. “
A supporto del matrimonio omosessuale in chiesa anche il reverendo Scott Rennie.
“Il mio matrimonio con mio marito, Dave, dà spirito alla mia vita e al mio ministero. Francamente, non credo che potrei essere ministro di questa chiesa senza il suo amore e il suo sostegno: è sempre lì dietro.”

Il moderatore Iain Greenshields descrive l’incontro:
“La Chiesa di Scozia è una chiesa grande e ci sono diverse vedute in materia di matrimoni omosessuali tra i suoi membri.
C’è stata una lunga, devota e approfondita discussione riguardo questo argomento.
Bisognava trovare una soluzione che rispetta la diversità e i valori delle opinioni di tutti.
La Chiesa si impegna ad assicurare che i dibattiti riguardo questo argomento si tengano nello spirito dell’umiltà e della grazia. Che il tono e il tenore delle discussioni siano civili e le persone siano rispettose di coloro che hanno visioni opposte”.
The Covenant Felloship Scotland, un gruppo di evangelici in seno alla Chiesa di Scozia, ha condannato la risoluzione dell’Assemblea. L’hanno bollata come un “grave errore antibiblico e peccaminoso”.
Matrimoni omosessuali: è una decisione nuova?
Personaggi politici come Ruth Davidson (leader precedente del Partito Conservatore Scozzese) e Kezia Dugdale (leader precedente del Partito Labourista Scozzese) hanno accettato la svolta. Tuttavia, viene spontaneo domandarsi se una decisione del genere sia del tutto nuova in seno alla Chiesa cristiana di tutti i tempi. Il passo è tanto azzardato da potersi definire un errore antibiblico e peccaminoso?
Qui su BRAVE approfondiamo per cercare una risposta.
Esisteva, nella cristianità delle origini, un rito precursore del matrimonio omosessuale. Ne definisce le caratteristiche John Boswell nel suo saggio Same-Sex Unions in Pre-Modern Europe.

Si tratta dell’adelphopoiesis, un rito che celebrava una parentela spirituale. Avveniva spesso tra due persone dello stesso sesso, in particolare nella chiesa ortodossa slava. Nonostante alcuni studiosi siano convinti che indicasse una fratellanza di sangue, Boswell ritrova molte somiglianze tra il matrimonio omosessuale e il rito dell’adelphopoiesis. Lo studioso crede che quest’ultimo potesse celebrare il legame affettivo delle coppie omosessuali.
Adelphopoiesis significa letteralmente in greco “affratellamento”, ma Boswell ritiene che sia una traduzione letterale anacronistica. Preferisce “unione omosessuale” come interpretazione preferibile.
Ricordiamo in questo spazio, alla soglia del Pride Month, l’omosessualità con le sue libertà, i suoi diritti e le sue celebrazioni più antiche.
Articolo di Sofia Pucciotti