Negli ultimi tempi il tema della produzione è tornato protagonista del dibattito imprenditoriale del lusso, e ora sta per coinvolgere anche il consumatore. Con l’aumento dei costi di produzione del 40per cento, i prodotti del lusso raggiungono aumenti del 60per cento, e sono sopratutto borse ed accessori a registrare incrementi di costo. Lo studio dell’esperto americano del tessile Erwan Rombaug mostra come la crescita di produzione nel luxury sta portando i suoi beni a divenire il simbolo di una cetena produttiva che rende i suoi stessi acquirenti i suoi investitori.
La crescita del lusso: prodotti qualitativamente superiori
I brand del lusso come Chanel e Gucci stanno aumentando la produzione delle loro icone, le quali negli ultimi 11 anni hanno visto aumentare il loro costo di quasi il doppio, ed a dirlo è il nuovo studio di Erwan Rombaug, che parla di ‘’scelte di costo ed il costo di alcune scelte’’, rivolgendosi a quei nomi del lusso che scelgono di investire nelle prime fasi di produzione: recupero della materia prima e lavorazione di questa. Questo è dovuto alle nuove scelte produttive dei grandi nomi del lusso che scelgono nuove materie prime e macchinari sostenibili per la realizzazione dei propri prodotti. Come Chanel e Gucci che hanno introdotto una rigida linea di selezione dei pellami, i quali devono avere una provenienza tracciata, ed una lavorazione controllata. Ma se i costi aumentano, gli obiettivi dei colossi del lusso rimangono gli stessi: stabilizzare il guadagno nonché l’esclusività dei propri prodotti qualitativamente superiori. Ed è proprio su quest’ultima che il lusso, con i suoi investitori, raggiunge incrementi in termini di guadagno del 20per cento ogni 2anni, come Louis Vuitton che con le icone della maison raggiunge i 1.2miliardi di euro ogni anno.
L’unicità del lusso
Ma questa strategia non è nuova, già dal 2011 la pratica del ‘’production pricing’’ era ben nota ai grandi brand che la usavano per raddoppiare i costi. Al contempo i tempi di distribuzione dei prodotti si è allungata, secondo alcuni dovuta all’incessante richiesta del pubblico che sceglie di acquistare l’unicità del prodotto e dei suoi lunghi tempi realizzativi. A tal riguardo Johann Rupert, esperto nel pricing, in un’intervista del 2023 dice:
‘’ultimamente i grandi nomi del lusso non distinguono produzione e vendita come fossero parti di un processo unico. Questo mostra come l’aumento del costo produttivo non dipenda dal suo prodotto finale, ma dalle fasi che lo coinvolgono’’
specificando quanto sia necessario informare delle fasi produttive il consumatore ultimo. Diviene così fondamentale aggiungere una nuova informazione a quelle di un prodotto di lusso: il perché della sua unicità e della sua diversità produttiva.
Il brand ed il consumatore
Una specifica che deve essere vista come il simbolo di una crescita del rapporto brand-consumer. Un rapporto che si consolida anche grazie alla vicinanza che sceglie di avere il brand con il suo acquirente finale, investendo sull’informazione e formazione di questo. Così da rendere il consumer partecipe di ogni passaggio, rendendolo parte della crescita del brand. E anche se ‘’la crescita è a lungo termine’’, è necessario muoversi già da ora per aprire la produzione all’esterno.
Luca Cioffi
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