La famiglia dell’ex pilota tedesco di Formula 1 Michael Schumacher ha vinto una causa legale che aveva intentato l’anno scorso contro il gruppo editoriale tedesco Funke, dopo la pubblicazione di una finta intervista a Schumacher pubblicata sul settimanale femminile Die Aktuelle, scritta utilizzando un software di intelligenza artificiale. Lo ha fatto sapere ad Associated Press la portavoce della famiglia di Schumacher, Sabine Kehm, che ha aggiunto il gruppo editoriale dovrà pagare un risarcimento di 200mila euro.
La pubblicazione, avvenuta nell’aprile del 2023, aveva suscitato un’onda di sdegno e indigazione in tutto il mondo. Anche perché il giornale proponeva il servizio come una eclusiva dal titolo: «La mia vita dopo l’incidente». Soltanto leggendo nelle pagine interne c’era una piccola avvertenza nella quale veniva specificato che il colloquio era stato eleborato da un software.
Il tribunale del lavoro di Monaco di Baviera ha riconosciuto le ragioni della famiglia Schumacher condannando il gruppo editoriale Funke al pagamento dei danni di immagine per 200 mila euro. Dall’incidente sugli sci di Meribel, il 29 dicembre 2013, nulla si sa sulle condizioni di salute dell’ex ferrarista: la famiglia ha sempre mantenuto la privarcy per proteggerlo dagli sciacalli. Anche con le vie legali.
Il titolo di copertina della rivista era “Michael Schumacher – La prima intervista!” scritto a caratteri molto grandi, come a segnalare uno scoop, e il fatto che l’intervista fosse finta era esplicitato solo all’interno. Nei giorni seguenti il giornale era stato assai criticato e la famiglia Schumacher aveva annunciato di volergli fare causa. L’editore si era scusato e la direttrice del giornale, Anne Hoffmann, era stata rimossa dal proprio incarico.
Schumacher, uno dei piloti più noti e vincenti della storia, ebbe un grave incidente sciistico nel 2013 che gli causò lesioni cerebrali: la sua famiglia ha sempre mantenuto uno stretto riserbo sulle sue condizioni, ma si sa che non è in grado di camminare e che le sue interazioni sono poco significative, e che quindi non sarebbe mai stato in grado di dare interviste.