“La forma dell’acqua”: un amore di anfibio

La scena iconica del film diretto da Guillermo Del Toro-photo credits: web

La forma dell’acqua“, (“The Shape of water”) è una fiaba creata dal regista de “Il Labirinto del Fauno“, Guillermo del Toro. Il film è stato diretto nel 2017, ricevendo il premio del Leone D’oro alla 74ª Mostra Internazionale Cinematografica di Venezia. Guillermo Del Toro si è aggiudicato ben quattro premi Oscar su 13 candidature ricevute. Nel cast di questo successo internazionale, ritroviamo nei panni della protagonista, l’attrice Sally Hawkins che interpreta Elisa Esposito. Michael Shannon è il colonnello Richard Strickland, Doug Jones l’uomo anfibio. Hanno prestato il loro volto poi gli attori: Michael Stulhbarg, Octavia Spencer, Nick Searcy, Lauren Lee Smith e David Hewlett.

La forma dell'acqua
Sally Hawkins e Octavia Spencer nei loro rispettivi ruoli nel film diretto da Guillemro Del Toro-photo credits: web

La Forma dell’Acqua: Trama

Siamo a Baltimora ed Elisa Esposito è una donna che lavora nella ditta delle pulizie all’interno di un laboratorio governativo. Il periodo storico è quello della guerra fredda. Elisa è una donna molto particolare, affetta da mutismo, dolce e pragmatica allo stesso tempo. Ogni mattina si prepara con dovizia di particolari e trova sempre del tempo per i suoi piaceri più intimi. La vita della signorina Esposito è colorata dalla presenza di due compagni di viaggi solitari, quella dell’amica afroamericana Zelda e del suo vicino di casa gay Giles.

La forma dell'acqua
Una scena del film diretto da Guillermo del Toro in cui ritroviamo l’attrice Sally Hawkins-photo credits: web

Uno strano incontro

Un giorno, uno strano accaduto cambia per sempre la routine di questi poveri emarginati sociali. L’arrivo in particolare di una strana creatura. Viene tenuta in una sorta di gabbia acquatica all’interno dei laboratori governativi segreti nei quali Elisa svolge il suo lavoro. Si tratta di uno strano uomo anfibio, fatto prigioniero e portato via dal suo villaggio amazzonico in cui veniva venerato come creatura quasi mistica dagli abitanti indigeni.

Un nuovo linguaggio

Elisa resterà affascinata dalla strana creatura e deciderà di stipulare con lui uno strano rapporto fatto di incontri segreti, cibo a portar via di nascosto e cosa ancora più importante, una nuova educazione alla comunicazione. Elisa e l’uomo anfibio infatti troveranno il modo di parlare tra loro attraverso il linguaggio dei segni statunitense. Ovviamente come in qualsiasi fiaba, anche se più moderna e gotica, qualcosa rovinerà la routine di questi incontri, in particolare il colonnello Strickland che ordina di passare direttamente alla vivisezione della creatura affinchè si possa studiare l’apparato respiratorio dello strambo anfibio.

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Sally Hawkins e l’uomo anfibio, interpretato da Doug Jones-photo credits: web
La forma dell’acqua: come nasce un mostro

L’idea dell’ uomo anfibio è giunta alla mente creativa del regista visionario, Del Toro, guardando la pellicola “The Spaces Between Us” risalente al 2015. Inoltre dal romanzo scritto da Rachel IngallsMr Caliban“. Il regista in diverse interviste ha infatti dichiarato di essere rimasto affascinato da questa figura sin dalla tenerà età, quando ancora bambino aveva assistito alla visione del film “Il Mostro della laguna“, diretto nel 1954 da uno dei più celebri cineasti di fantascienza e film horror in pieni anni ’50, Jack Arnold.

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Il design artistico della strana creatura nata dalle menti di Guillermo del Toro e Paul D. Austerberry-photo credits: web
Un lieto fine omaggia l’infanzia

Da questa visione il piccolo Guillermo Del Toro, ormai adulto ha così celebrato il personaggio di Gill Man, fantasticando su un ipotetico lieto fine per la creatura. L’idea iniziale era inoltre quella di realizzare “The Shape Of Water” in bianco e nero. Per giungere alla forma del mostro fantasticato dal Guillermo Del Toro, ci sono voluti ben 9 mesi di lavorazione sull’aspetto fantastico del personaggio. Ad appoggiare il progetto di questa bellissima fiaba dark, sono stati anche il regista Alfonso Cuaron ed Aleandro Inarritù.

I produttori di FoxSearchLight si sono commossi ad una prima visione come anche il primo pubblico.
La forma dell’acqua è l’eccezione che conferma la regola. Guillermo Del Toro ha fortemente voluto la realizzazione di questo progetto filmico da puntare tutto se stesso e ben 200mila dollari, incominciando a disegnare la creatura, ancor prima che di realizzare il film con il consenso degli Studios.

Critica

La pellicola incanta attraverso una ricchezza di elementi gotici, fantasy, romantici. Elementi che richiamano inesorabilmente il mondo immaginario che qualsiasi bambino dotato di un pizzico di immaginazione e passione per le storie incredibili, potrà ritrovare in questa storia surreale.
Del Toro seduce per quello che riesce a evocare attraverso una scelta accurata dei suoi attori, come nel caso di Sally Hawkins, ma anche di momenti horrorifici che vengono puntualmente dosati anche da elementi comici.

L’ago della bilancia nelle sue pellicole oscilla quasi sempre in modo perfetto.
Conosciamo la paura, ne siamo attratti, ma rifuggiamo anche da essa. Guillermo Del Toro sembra conoscere molto bene questa sensazione ed ha saputo immergere i suoi spettatori in storie di paura ma anche di crescita dei suoi protagonisti.

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Silvia Pompi