La giovanissima ginnasta Kateryna Dyachenko perde la vita a soli 11 anni per un bombardamento russo sulla sua abitazione di Mariupol. La tragica morte della ragazza ucraina unisce il mondo della ginnastica ritmica internazionale e ricalca ancora una volta le vittime innocenti del conflitto in Ucraina.
Le bombe a Mariupol che tolgono la vita a Kateryna Dyachenko
A soli 11 anni, Kateryna Dyachenko perde la vita a causa della guerra. Un’ingiustizia che fa eco ormai ovunque. La giovane atleta è stata vittima di un raid russo su Mariupol, città dove viveva. I bombardamenti nella città non cessano dai primi giorni del conflitto russo-ucraino e hanno portato con sé difficili conseguenze come la mancanza di elettricità, acqua, cibo e riscaldamento. È così che a perdere la vita durante l’ultimo raid sono l’undicenne Kateryna e il padre, mentre la madre e il fratello riescono a sopravvivere. Quest’ultimo gravemente ferito. Entrambi intrappolati a Mariupol insieme a più di 100 mila persone.
La morte della ginnasta viene annunciato via Instagram dalla sua allenatrice, Anastasia Meshchanenkova. La mentore di Kateryna pubblica una loro foto che ritrae l’atleta con al collo una medaglia risalente allo scorso dicembre, quando nella vita della bambina c’era spazio solamente per lo sport e le catastrofi della guerra non erano ancora contemplate. Sono sempre di più le vittime innocenti di questo conflitto che non da segni di arrivare al termine.
Il mondo della ginnastica unito contro la guerra
Ed è proprio dopo la tragica notizia, che tutto il mondo della ginnastica ritmica si unisce per lanciare un messaggio di pace. Iliana Raeva, l’attuale presidente bulgara della Federazione Nazionale di ginnastica ritmica, afferma la sua incredulità nel ricevere questa notizia e descrive Kateryna come un piccolo angelo. Lidia Vynogradna, la famosa giudice della disciplina commenta così:
“Aveva molti sogni Kateryna e una vita fantastica davanti a lei. Ma non potrà mai più esibirsi di nuovo. È morta. È morta solo perché era sulla strada dell’esercito russo che vuole ridurre in cenere questa eroica città di Mariupol.”
Camilla Tecchio
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