La La Land: I 5 momenti che ci hanno fatto emozionare di più

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Di Marta Millauro

Nel 2017 si è guadagnato ben 6 premi Oscar contro le 14 candidature ricevute, diventando uno dei film più apprezzati di sempre dalla giuria dell’Accademy. Sul palco del Golden Globe Therater è’ stato il “Miglior film” per pochi minuti; complice un errore da parte dei presentatori, che ha reso l’intero cast protagonista del momento più divertente dell’intera cerimonia di premiazione. Numeri a parte, una cosa è certa: “La La Land” è un vero capolavoro. La chicca di Damien Chazelle, regista allora conosciuto per “Whiplash“, approda finalmente su Netflix. Un titolo da salvare sicuramente tra i preferiti e che di certo apparirà nella sezione “Acclamati dalla critica”.

Tra coreografie ben articolate e musiche coinvolgenti, pare impossibile non lasciarsi trasportare da una storia romantica dal finale inaspettato. A maggior ragione se la coppia protagonista è composta da Emma Stone e Ryan Gosling. Due attori la cui fama non si sbiadisce di certo nel tempo e che faranno sicuramente parlare di se anche nella prossima edizione degli Oscar. “La La Land” è un film che riesce ad intrappolare la leggerezza della commedia e la sofferenza della tragedia. Uno di quei musical che piacciono anche ai detrattori dal genere. Non c’è sdolcinatezza nella sceneggiatura di Chazelle, semmai malinconia. C’è l’amore che non si realizza a pieno, l’ambizione più alta del romanticismo. C’è questo e tanto altro, per non dimenticarsi del Jazz. Impossibile non empatizzare con una storia del genere. Ecco perché abbiamo scelto i 5 momenti di “La La Land” che più ci hanno fatto emozionare.

“La La Land”: 5 scene da non dimenticare

1. La scena nel traffico

La scena iniziale di “La La Land” mette già di buon umore. Ci sono una miriade di macchine in colonna e c’è il sole che splende come non mai nella calda Los Angeles. Guidatori e passeggeri avrebbero sicuramente un buon motivo per sbuffare ed essere innervositi dalla situazione che si ripete quotidianamente sulla lunga superstrada, eppure qualcosa di magico avviene. Da un finestrino all’altro gli sguardi si fanno sempre più intensi ed improvvisamente le lamiere della macchina diventano un palcoscenico a cielo aperto. Le persona ballano e cantano insieme, quasi come se fossero coinvolte in un flash mob. Una scena che trasmette frenesia, allegria, solidarietà. Al ritmo di “Another Day of Sun” la noia si trasforma in divertimento. In questo clima entusiasmante, ci sono però due persone che si lanciano sguardi rancorosi.

2. La disperazione di Sebastian

Sebastian Wilder (Ryan Gosling) è un musicista. Suona il pianoforte e sogna che sia il jazz e soltanto il jazz a dargli da vivere. Per pagare il caro vita di Los Angeles è costretto ad esibirsi in un ristorante della città. Qui il ragazzo cerca di esprimere a pieno il suo senso del ritmo e il suo virtuosismo con le mani, ma pare che non ci siano orecchie capaci di ascoltarlo veramente. Circondato dal calore delle luci natalizie del locale, Seb si ritrova da solo con il suo pianoforte e la sua musica. E’ Illuminato da un occhio di bue immaginario che lo rende il vero protagonista della serata, come nei suoi sogni. Impossibile non empatizzare con il suo dolore, con la sua frustrazione e nel contempo non sostenere la sua caparbietà. Quando le luci si riaccendono, il padrone del ristorante lo rimprovera per non aver eseguito i brani di Natale che i clienti si aspettano da lui. L’unica persona che sembra capirlo è Mia (Emma Stone), una vera sognatrice che capta la delusione nel suo sguardo. E’ l’inizio di qualcosa di speciale, ma Sebastian non è in grado di capirlo.

3. Mia e Sebastian: “A Lovely Night”

Non sempre è amore a prima vista. Mia e Sebastian si incontrano casualmente ad una festa privata. Si riconoscono e iniziano a battibeccare come due adolescenti. Capiscono di essere simili, ma faticano ad ammetterlo. Nonostante ciò, lasciano i festeggiamenti insieme. Mia vuole scollarsi di dosso un noioso sceneggiatore che le parla di una futura serie tv, così aggancia Seb per scappare. L’uomo costretto, non senza qualche tentennamento, accetta l’invito. I due si dirigono verso le macchine. Parlano del caso, se questo realmente esista o sia semplicemente la linea guida verso la felicità. Due così potrebbero mai innamorarsi l’uno dell’altro? Le parole si trasformano in note, le gambe iniziano a muoversi a suon di tip tap. C’è uno scontro incontro che si risolve in una danza delicata, ritmata al punto giusto, emozionante. Il suo vestito giallo, le sue bretelle, quella panchina messa li, nel punto più alto della collina; e sotto di loro Los Angeles, le luci della città, il miraggio, il sogno. Questa piacevole notte è uno spreco di tempo oppure no? E’ bello sognare insieme, ci si sente meno soli a questo mondo.

4. “La La Land” e il Jazz

Mia e Sebastian sono all’apice della passione. In un piano bar Jazz si consuma una scena colorata. C’è il pianoforte di Sebastian, non il classico a coda dei luoghi classici. Una band suona all’impazzata, freneticamente, creando un atmosfera divertente, ma nel contempo sofisticata. E poi c’è Mia, la ragazza che non capiva il Jazz ed ora non può fare a meno di cadere tra le sue braccia. Balla a più non posso, lancia sguardi al suo musicista, che scende dalle luci della ribalta per unirsi a lei. In questa scena dalla regia democratica c’è l’amore, la comprensione, la partecipazione agli interessi altrui. Nella confusione della pista da ballo, la scenografia e i costumi lasciano delicatamente spazio ai sentimenti umani.

5. Un finale a vostro piacimento

E’ la scena più malinconica di tutto il film. I due protagonisti hanno realizzato i loro sogni. Seb ha aperto un locale tutto suo dove può suonare la musica che gli pare e piace e Mia è finalmente un’attrice acclamata. I due protagonisti sono arrivati all’epilogo. Sono qui grazie alla loro tenacia, alla loro vicinanza, ma non è comunque il finale da favola che si aspettavano, o forse si. Si alternano immagini reali ad immagini nostalgiche, quello che è a quello che sarebbe potuto essere. Ma cosa è successo e cosa no? La musica cambia toni e delinea bene le due atmosfere, così come le immagini. Ci sono luoghi realistici, luoghi ricreati, attimi registrati su una pellicola vintage, vestiti da spettacolo, abiti che si indossano nel quotidiano. Si sale e poi si scende con i protagonisti insieme al pianoforte che non smette mai di suonare. E quel primo sguardo che i due si erano lanciati, ritorna, senza rancore: ora c’è solo l’amore. Un po’ come la vita. E’ un bell’epilogo, seppur sarebbe potuto essere diverso: insieme.

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