La Lazio supera gli ottavi di Coppa Italia contro il Novara, ma tengono banco le dichiarazioni del D.S Tare sul mercato prima della partita
Tutto facile per la Lazio nella partita inaugurale degli ottavi di Coppa Italia, con un secco 4 a 1 rifilato ai piemontesi del Novara, militante in Serie C. Approfittando della lunga sosta della Serie A, Simone Inzaghi all’Olimpico ha schierato quasi tutti i titolari, mandando in campo, tra gli altri, Strakosha, Acerbi, Lulic, Luis Alberto, Milinkovic e Immobile.
Con questa formazione è stato facile per i biancocelesti mantenere le attese e sbarazzarsi facilmente di un volenteroso ma modesto Novara. La Lazio passa in vantaggio al minuto 12 con un gol di Luis Alberto e partita già chiusa nel primo tempo grazie alla successiva doppietta di Ciro Immobile, che si è fatto parare un rigore poi ribattuto in rete, e al gol del “Sergente” Milinkovic Savic. Da segnalare l’esordio assoluto in prima squadra del giovanissimo portoghese Pedro Neto, classe 2000, acquistato la scorsa stagione dal Braga insieme a Bruno Jordao e fin qui oggetto misterioso della rosa della Lazio, avendo giocato soltanto qualche partita con la Primavera, senza peraltro incidere nella sciagurata stagione dell’anno scorso per i giovani aquilotti.
Ma a far discutere sono state le dichiarazioni prima della partita del Direttore Sportivo Igli Tare che ai microfoni di Rai Sport, parlando del mercato di riparazione dei biancocelesti, ha ribadito ancora una volta che la priorità della società è sfoltire la rosa e ha detto testualmente che «è questo il primo acquisto per poter lavorare in serenità».
Dichiarazioni, queste, che sembrano spegnere tutti i rumors di mercato che riguardano la Lazio, soprattutto per quanto riguardala fascia destra. In questi giorni, infatti, sono state molte le voci di una trattativa, o perlomeno di un presunto interesse della Lazio per Zappacosta del Chelsea, ma non sono mancate nemmeno notizie che volevano la Lazio interessata ad altri profili, sempre per la fascia destra: da Giulio Donati del Meinz fino a Timothy Castagne dell’Atalanta, passando per l’ipotetico rientro a Roma del giovane Djavan Anderson, attualmente in prestito alla Salernitana.
Sfoltire la rosa e provare a piazzare gli esuberi sembra dunque essere la parola d’ordine in casa biancoceleste: fino ad oggi, però, su questo versante poco si è mosso: gli unici addii certi sono stati quelli di Mauricio e Bryan Perea, che hanno rescisso il loro contratto dopo un lungo periodo da “separati in casa” a Formello, e la cessione in prestito del giovane laziale Cristiano Lombardi al Venezia, in Serie B. Per il resto la società sta provando a piazzare definitivamente Basta e Caceres, ormai fuori dai piani tecnici di Inzaghi, e a mandare in prestito gli ex Primavera Murgia e Rossi per permettere loro di giocare con continuità: per il centrocampista romano si parla di Genoa e Spal, mentre per l’attaccante viterbese si profila un prestito di sei mesi in Serie B, al Venezia come Lombardi.
Per Caceres è stato confermato da più parti l’interesse del Parma, ma la trattativa sembra ancora lontana dalla conclusione, anche se filtra ottimismo circa il lieto fine dell’operazione. Per Basta, si parla di un interesse del Bologna oppure di un suggestivo ritorno all’Udinese, club che lo ha lanciato nel nostro campionato. Infine la società proverà a piazzare anche all’estero Minala e Ravel Morrison, anche se l’impresa appare molto ardua, mentre cerca un’opportunità italiana il giovane terzino Lorenzo Filippini, campione d’Italia della Lazio Primavera nel 2013.
Un obiettivo difficile da realizzare in pieno e che, allo stato attuale, sembra chiudere qualsiasi opportunità in entrata. Le parole di Tare, sicuramente, non faranno piacere ai tifosi, che da tempo chiedono alla società uno sforzo per rinforzare la rosa, soprattutto in certi punti nevralgici come la difesa o la fascia destra, considerati gli acciacchi fisici e il calo di rendimento di Marusic e le prestazioni altalenanti di Patric. In rosa sembra mancare anche una valida alternativa in attacco a Immobile, visto che Caicedo, seppur in crescita rispetto alla scorsa stagione, manca di cattiveria e concretezza sotto porta, nonostante la sua generosità nel mettersi al servizio della squadra e del gioco.
Per carità, cedere qualche esubero è un dovere, tuttavia qualche innesto in entrata potrebbe garantire alla Lazio quel salto di qualità per arrivare al quarto posto che vuol dire Champions League. Aspettare di cedere prima di acquistare potrebbe essere un rischio, considerando il tempo ristretto del mercato di riparazione e il tour del force che vedrà la Lazio impegnata su tre fronti in Campionato, Europa League e Coppa Italia. Arrivare al 31 gennaio senza alcun arrivo, oltre a generare inevitabili malumori della piazza, significherebbe costringere Inzaghi a puntare tutto sui titolarissimi, con il rischio concreto di spremerli e farli arrivare esausti nel finale di stagione. Vale la pena correre questo rischio e ripetere lo stesso, amaro finale della scorsa stagione?
Gian Battista Mannone