La Stampa riporta la notizia di una donna 32enne originaria di Torino, residente in provincia di Milano per lavoro. Nel marzo 2023 la donna, manager in un’azienda, fu vittima di uno stupro di gruppo, consumatosi sui Navigli.

Autori della violenza sessuale furono tre uomini che la vittima conosceva e che reputava suoi amici.

Gli uomini, tra i 23 e i 27 anni, sono stati condannati dal tribunale di Milano a 3 anni e 7 mesi di reclusione per violenza sessuale di gruppo.

In seguito allo stupro i dirigenti dell’azienda, specializzata nel commercio di brand di lusso per la quale la manager lavora, le offrirono supporto: “Hai tutto il nostro sostegno, non mollare” fu il messaggio.

Oggi l’azienda l’ha licenziata, ritenendola non più sufficientemente efficiente.

Le mansioni di responsabilità della donna – cui prima dello stupro era stata promessa una promozione – saranno ridistribuite “tra altri dipendenti attualmente impiegati presso di noi”.

La dipendente torinese era tornata in ufficio a settembre 2023, dopo un semestre di mutua trascorso tra ricoveri in ospedale e frequenti sedute psicologiche e psichiatriche.

Il rientro a lavoro avvenne nonostante le condizioni di salute non fossero ancora ottimali e la vedessero alternare “momenti di ottimismo ad altri di profonda tristezza”.

Alla manager è stata offerta una buonuscita del valore di cinque mila euro, che lei ha rifiutato impugnando il licenziamento.