“Il declino della popolazione non è il nostro destino”. Lo ha detto la presidente del consiglio Giorgia Meloni che ieri è intervenuta al Budapest Demographic summit per parlare di lotta alla denatalità. La premier ha fatto il suo ingresso nella sala che ospitava l’evento accompagnata dalla presidente ungherese Katalin Novak. Quindi ha salutato il primo ministro Viktor Orban

“Stiamo guardando con ammirazione i risultati raggiunti dall’Ungheria” ha detto Meloni, definendo il Paese di Orban “l’esempio perfetto di come le cose possono cambiare se abbiamo la volontà e il coraggio di prendere i provvedimenti necessari. In Ungheria si è riusciti a fermare la tendenza in calo della natalità, sono aumentati i posti di lavoro, e anche l’occupazione femminile”. Meloni ha incentrato il suo intervento sulla difesa dei valori tradizionali. Come ai vecchi tempi, quando andava all’attacco dall’opposizione. E non è un caso che la premier abbia voluto citare il discorso pronunciato nel 2021 al raduno del partito di estrema destra spagnolo Vox. “Con il mio discorso ormai celebre ‘sono una donna, una madre, sono cristiana’ volevo dire che viviamo in un’era in cui tutto ciò che ci definisce è sotto attacco e questo è pericoloso per la nostra identità nazionale di famiglia e di religione. Senza questa identità siamo solo numeri”.

«Serve una grande battaglia per difendere le famiglie, significa difendere l’identità, difendere Dio e tutte le cose che hanno costruito la nostra civiltà». Una frase a effetto pronunciata tra elogi e stralci in un paese, come l’Ungheria, che da anni esercita il ferreo controllo sulla stampa, alimenta discriminazioni religiose e ha visto un deciso restringimento dei diritti civili. La premier ha anche aggiunto: «Ci sono nazioni più ricche dove nascono meno bambini, dobbiamo mobilitare le risorse per sostenere la famiglia così com’è, l’Ungheria dà un esempio perfetto».

Una dichiarazione preoccupante fa notare Marco Cappato, politico e attivista dell’associazione Luca Coscioni, che corre alle elezioni suppletive per il seggio da senatore lasciato vacante da Silvio Berlusconi «Parlare di politiche per ‘difendere dio’ evoca epoche buie in cui nel nome di dio sono state commesse le peggiori atrocità. Le politiche per la famiglia devono essere fondate sulla libertà e responsabilità individuale. In Ungheria i giovani fuggono dal Paese per mancanza di democrazia, libertà e diritti. In Italia, si ostacolano le scelte individuali sia con il mancato riconoscimento dei matrimoni egualitari sia con l’ostilità verso la scienza. Con le tecniche di PMA ora possibili dopo lunghe battaglie dell’Associazione Luca Coscioni nei tribunali smantellando i divieti voluti dalla Legge 40 e dal fronte clericale, Meloni inclusa, dal 2010 nascono in Italia 14.000 bambini in più che altrimenti non sarebbero mai nati. La libertà e i diritti favoriscono la possibilità di fare famiglia. Così come investire su asili, congedi e servizi, non le chiacchere demagogiche o la distribuzione di elemosine per ogni figlio nato». 

Le parole del leader Giuseppe Conte: “”Mentre l’Italia è in crisi per il carovita e gli sbarchi dei migranti ormai raddoppiati, Meloni pensa a Dio”

“Mentre l’Italia è in crisi per il carovita e gli sbarchi dei migranti ormai raddoppiati, Meloni corre in Ungheria ad abbracciare Viktor Orbán – proprio lui, il Presidente che ha sbattuto la porta in faccia all’Italia sulla redistribuzione dei migranti”: lo scrive sui social il leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, attaccando Giorgia Meloni per la sua visita in Ungheria da Viktor Orban mentre l’Italia è alle prese con un’emergenza che non si vedeva da vent’anni a Lampedusa.

“Meloni ha individuato la vera emergenza. La guerra? Il caroprezzi? Le migrazioni? Niente affatto. “Serve una grande battaglia per… difendere Dio”. Mi sbaglierò. Ma non credo che gli elettori l’abbiano votata per sostituire papa Francesco”, aggiunge Conte, riferendosi alle frasi pronunciate dalla presidente del Consiglio dal palco del Demographic Summit di Budapest. In particolare quelle per cui tutelare le famiglie significa difendere Dio e la nostra identità.