La moglie e la suocera del deputato Aboubakar Soumahoro, Liliane Murekatete e Marie Therese Mukamitsindo, sono state rinviate a giudizio nell’ambito della tranche di indagini che le vede coinvolte per reati fiscali legati alla gestione di cooperative di supporto ai migranti.È l’esito dell’udienza che si è tenuta presso il Tribunale di Latina. Altre quattro persone sono state rinviate a giudizio.

Sei quindi i rinvii a giudizio per lo scandalo delle coop per l’assistenza dei migranti dove, per due imputati, è stata disposta un’ulteriore udienza in quanto irreperibili in quella odierna. Mentre il processo inizierà, davanti al giudice monocratico di Latina, Simona Sergio, il 24 gennaio del 2024, per gli irreperibili ne è stata fissata un’altra, sempre davanti allo stesso magistrato il 26 aprile del 2024.

Il gip ha dunque accolto la richiesta della procura. Murekatete e Mukamitsindo erano già state raggiunte, assieme a un altro parente, da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nell’ambito dell’altra tranche dell’inchiesta in cui si indaga per frode nelle pubbliche
forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale e autoriciclaggio. 

La moglie e la suocera di Soumahoro a processo per frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale e autoriciclaggio

L`utilizzo di false fatture da parte della coppia di donna, contestato inizialmente per gli anni dal 2015 al 2017, si è esteso ora al 2018 e 2019. Sotto la lente insieme a Karibu è finito anche il consorzio Aid, praticamente una propaggine della famiglia: presidente è un figlio della Mukamitsindo, consigliere è l`altra figlia. «Un illecito meccanismo fraudolento a gestione familiare», lo definisce il giudice nel provvedimento che inibiva a madre e figlia la gestione della onlus. A fornire le fatture false era una società di nome Jambo, che aveva la sede allo stesso indirizzo della Karibu, svanita nel nulla – insieme al suo amministratore – appena l`Agenzia delle entrate ha iniziato a indagare. Ma intanto la Jambo aveva provveduto a spostare all`estero i soldi prelevati dalle casse di Karibu: soldi in buona parte di provenienza pubblica. In sostanza il processo che inizia il 24 gennaio, con l`imputazione abbastanza lieve di utilizzo di fatture false, finirà con il costituire il banco di prova della seconda inchiesta, quella che verrà chiusa il prossimo anno, e dove madre e figlia rischiano condanne ben più pesanti. Che la Murekatete, nelle sue dichiarazioni davanti al giudice preliminare, ha cercato di scaricare sulla mamma: «Quegli acquisti non li ho effettuati io, non ho mai avuto in uso carte di credito della cooperativa».

Soumahoro, che è stato a lungo sindacalista e si è fatto conoscere per il suo impegno contro lo sfruttamento dei lavoratori agricoli, non è coinvolto nell’inchiesta. È stato però molto criticato perché le denunce contro le cooperative della suocera riguardano proprio violazioni dei diritti che lui ha sempre difeso. A gennaio Soumahoro è uscito dal gruppo parlamentare Alleanza Verdi e Sinistra ed è entrato nel Gruppo Misto.