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Settembre 19, 2024, giovedì

La morte di Sana in Pakistan: dall’autopsia è stata strangolata

La ragazza cresciuta in Italia, è morta in Pakistan uccisa dal padre e dal fratello perchè rifiutava un matrimonio combinato. La comunità bresciana: “Sotto shock, presto una manifestazione per ricordarla”

Shana Cheema, la giovane venticinquenne italo-pakistana morta il 24 Aprile, è stata strangolata. A rivelarlo l’autopsia realizzata dal laboratorio forense di Punjab sul corpo riesumato: la giovane, infatti, era stata seppellita in tutta furia dalla famiglia che affermava che Sana fosse deceduta per un incidente.

L’autopsia mostra che “l’osso del collo è stato rotto”, indizio che orienta verso un decesso per strangolamento.

La giovane cresciuta a Brescia, è stata uccisa dopo aver rifiutato, secondo quanto denunciato dai suoi amici, un matrimonio combinato deciso per lei dalla famiglia. Il padre della ragazza, Ghulam Mustafa, il fratello Adnan Mustafa e lo zio Mazhar Iqbal sono in arresto già da alcune settimane. Anche la polizia pakistana ritiene il padre responsabile dell’omicidio della figlia che avrebbe rifiutato di sposare un parente. Di qui la decisione di uccidere la donna il giorno prima che tornasse a vivere a Brescia.

Jabran Fazal, presidente dell’associazione culturale Pak Brescia, è senza parole. Secondo la sua ipotesi la ragazza è stata uccisa perchè  rifiutava un matrimonio combinato.  Ecco le sue parole:

“Siamo sconvolti, sotto shock. Chi ha ucciso deve pagare, chi ha sbagliato deve essere perseguito. Nessuno pensi che siamo conniventi, che approviamo questo orrore, la comunità pakistana del Bresciano è composta da dodicimila persone e non può essere condannata per il comportamento sbagliato di una persona, di una famiglia. Presto organizzeremo una manifestazione di solidarietà e in ricordo di Sana”. 

Claudia Colabono

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