La mostra “Fashion City: How Jewish Londoners Shaped Global Style”, che si sta tenendo al Museum of London Docklands, vista la sua grande popolarità, sarà prorogata fino al 7 luglio. Questo evento è una celebrazione del contributo della comunità ebraica all’industria della moda britannica, mettendo in luce fashion designer importanti, tra cui sugli stilisti dietro gli abiti della Principessa Diana e di Mick Jagger

Prorogata fino al 7 luglio la mostra “Fashion City” sugli stilisti dietro gli abiti della Principessa Diana e Mick Jagger

mostra Fashion City

Curata dalla dottoressa Lucie Whitmore, responsabile della sezione moda del museo, la mostra Fashion City esplora non solo i capi d’abbigliamento ma anche le storie delle comunità che hanno trovato un punto d’incontro e integrazione attraverso il settore dell’abbigliamento. La dottoressa Whitmore ha sottolineato l’importanza di analizzare le interazioni tra i lavoratori ebrei di Londra e gli altri gruppi migranti che si sono stabiliti nella capitale, in particolare nell’East End, utilizzando il settore dell’abbigliamento come mezzo per integrarsi in una nuova città. Questa prospettiva offre un quadro ricco e sfaccettato della storia dell’immigrazione e della moda a Londra.

Un esempio importante è quello della storia di Winston Giscombe, un sarto giamaicano che arrivò in Gran Bretagna con la nave Windrush e lavorò per la ditta ebraica Julius & Co. Un’altra storia potente è quella della macchina da cucire di Anwara Begum, una sarta bengalese che lavorava per fabbriche sia bangladesi che ebraiche da casa sua in Quaker Street.

Il nome più celebre tra quelli presenti nella mostra è David Sassoon, noto per aver vestito la Principessa Diana in oltre 70 occasioni, inclusa la creazione dell’abito color melone che indossò il giorno del suo matrimonio. Sassoon iniziò il suo rapporto con la famiglia reale britannica nel 1960, quando lui e la sua partner Belinda Bellville furono incaricati di realizzare un abito per la principessa Anne, allora bambina, per il matrimonio di Lady Pamela Mountbatten.

Altri nomi di spicco inclusi nella mostra sono Netty Spiegel, Otto Lucas e Mr. Fish. Quest’ultimo è famoso per aver vestito Muhammad Ali per il leggendario incontro di boxe “Rumble in the Jungle” nel 1947 e per aver creato un abito per Mick Jagger per il film “Performance”. Mr. Fish ha lavorato anche sul film “There’s a Girl in My Soup” con Peter Sellers e Goldie Hawn.

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