“Lei mi sta scavando sotto e mi toglie la panna: la castagna, da sola, sopra, non ha senso! Il Mont Blanc non è come un cannolo alla siciliana, che c’è tutto dentro, è come uno zaino: lei se lo porta appresso per un mese e sta sicuro! Il Mont Blanc si regge su un equilibrio delicato, non è come la Sacher Torte…”. Citazioni dal film “Bianca“, l’Italia pacchiana anni ’80 dipinta da Nanni Moretti, dove i peccati culinari sono in bilico come in una montagna di bignè. Una storia intinta nel giallo, non quello della crema chantilly, ma del mistero, tipo “La finestra sul cortile” del maestro Hitchcock. La frase più famosa del film è “Continuiamo così, facciamoci del male”. Quando viene disconosciuta la torta Sacher. La delizia austriaca eletta a simbolo del cinema di Nanni: la sua casa di produzione si chiama Sacher. Michele Apicella, professore di matematica, con due ‘fette’ che non si incontrano mai, stenderà in un’andata e ritorno di punta di coltello, la Nutella. Contenuta in un bicchiere enorme, in cui cerca consolazione alzandosi di notte dal letto, in preda alle ossessioni e paranoie. L’essenziale è visibile agli occhi, in questo caso, perché lui è nudo.
‘Mi si nota di più se la mangio nudo o vestito?’ Verrebbe da dire, parafrasando un’altra pura esclamazione morettiana tratta da “Ecce Bombo“. La meticolosità di Apicella, che spia ed appunta tutte le abitudini delle coppie che osserva, feticista anche con i suoi amici, trova il placebo in un barattolo: al centro di un cucinino squallido, triste e depresso più di lui, su di una tovaglia a quadrettoni bianco e rossi. Basta uno sguardo sulle scarpe, ad Apicella, per definire il carattere della persona. Nevrosi che lo imbottiscono, proprio come un panino con crema marrone, e che rispecchiano una immensa solitudine. Un disagio affettivo, sofferenza profonda ed autentica. Anche il suo sarcasmo cela malinconia. Purezza e ordine sono gli ingredienti base di Michele. Inadatto a stare nella massa: “è che io alla felicità non sono abituato..”. Strana sensazione, di cui avranno smarrito lo stampo.
Nutella ricetta Bianca
Michele ha il dubbio amletico se far prevalere la ragione o l’impulsività. È un’anima in pena. Lui che a Villa Borghese legge Proust su di una barchetta sul laghetto, ricordando il cinema di Luchino Visconti; e sulle note di Franco Battiato con il brano Scalo a Grado, (dal nome della cittadina in cui Pasolini girò Medea), Michele Apicella si butta sul corpo steso dell’unica bagnante solitaria della spiaggia di Castelporziano. Un folle gesto per emulare lo spettacolo delle coppie che amoreggiano. Sotto le parole del maestro siciliano, poeta dell’alba all’imbrunire e del cinghiale bianco, che invocano incenso e calvario, si accompagna Apicella. Mentre tuona il brano: “Tutti i muscoli del corpo, Pronti per l’accoppiamento”. Nanni Moretti ha portato al cinema l’invenzione dell’industriale Michele Ferrero, (morto a 89 anni nel giorno di S. Valentino), brevettando sullo schermo, l’assoluto potere consolatorio.
Lo fa nel film “Bianca“, per molti aspetti premonitore: Moretti, visionario e profetico, è arrivato prima di tutti sulla dimissione di un Papa, o appendendo nel liceo la foto di Zoff al posto di quella del Presidente della Repubblica. In “Bianca“, c’è l’appagamento nelle calorie: ‘pastarelle’ mignon portate ad un pranzo, la protagonista (Bianca/Laura Morante) arriva a casa senza invito e porta il gelato, anche se i gusti tra loro non si abbinano. Lui la invita ad aiutarlo a finire un dolce troppo grande, prima che vada a male. “A casa mia succedono cose strane: le piante io le annaffio ma loro muoiono lo stesso, la frutta marcisce, i muri sembra che avanzino; non è che verresti…?“. “Michele tu sei pazzo, sei proprio pazzo” arriverà a concludere Bianca, senza addolcire l’amaro verdetto.
Nanni Moretti la porta al cinema
Il barattolo gigante di Nutella fu realmente riempito fino all’orlo del suo cioccolato. E pare che, nei giorni successivi alla ripresa, il cast e la troupe ne consumarono il contenuto. Ci si mise anche il cantautore Ivan Graziani, accompagnato dal ‘compagno di merende’ Renato Zero, a scriverle una canzone (nel 1996): “La nutella di tua sorella“. Ma Michele Apicella, alias Nanni Moretti, avrà spiato anche tutti noi: lui sà che seppelliamo i problemi con una spalmata, anche noi nel marrone fino al collo. Perché Nutella non è solo un gusto, è un sentimento. Per tutti quelli, impegnati in una relazione seria con ‘ella‘.
Federica De Candia per MMI e Metropolitan Cinema