Poche settimane fa vi abbiamo annunciato la classifica dei 30 talenti under30 europei segnalati da Forbes. Fra questi c’è Carmen Liu, la stilista britannica che dedica la sua carriera a disegnare lingerie per le donne trans, e al loro empowerment.
Carmen
Nata nella piccola città di Morecambe in una famiglia di nove fratelli, Carmen Liu ha sempre saputo che era diversa, ma non riusciva a capire perché. Inizialmente pensa di essere gay. La sua passione è la danza, e investe lì tutta la sua energia: riesce ad entrare alla Royal Ballet School di Londra, e vi si laurea a 19 anni. Dopo aver terminato gli studi, Carmen si trasferisce in Svizzera per continuare il balletto, ma un incidente alla schiena pone fine ai suoi sogni.
Durante la sua crescita non aveva nemmeno mai sentito la parola transgender, e quando torna a Londra resta ammaliata dalla comunità LGBTQ+. Comincia a farsi prestare gli abiti dalla coinquilina per gioco, fino a quando il 13 dicembre 2014, come racconta a Yass Magazine, decide di abbandonare definitivamente i vestiti da uomo.
Comincia così a provare lei stessa le difficoltà del mercato: non riusciva ad avere con facilità accesso agli ormoni, e i prodotti dalle parrucche al trucco erano o decisamente scadenti, o troppo costosi. Comincia a produrre e vendere lei stessa parrucche.
La collezione GI
Si sentiva inoltre molto frustata che nessuna biancheria intima in commercio soddisfasse pienamente i requisiti necessari per le donne trans come lei. Trova quindi un investitore e lancia la sua collection Gi, dove il nome sta per Get It. Prendilo / Ottienilo. Perché? A risponderci è la stessa Carmen sul suo sito:
Perché vogliamo che le persone lo ottengano, comprendiamo che anche noi siamo persone, che dobbiamo essere rispettati e meritare gli stessi diritti. Noi, la comunità transgender, non binaria, e tutti quelli che lo comprendono. Vogliamo che le persone ottengano la NOSTRA community. La nostra comunità che abbraccia ogni persona per quello che vuole essere. Vogliamo che le persone lo capiscano, comprendiamo che siamo in missione per rendere la vita delle persone come il loro vero sé, più facile. È vergognoso che nel 2020 la forza, il potere e la bellezza della nostra comunità siano spesso oscurati dalla discriminazione che gli individui subiscono per il semplice tentativo di essere se stessi. La maggior parte della società ci evita, rendendo la nostra vita ancora più difficile di quanto non sia già. Ci sono innumerevoli ostacoli nella nostra comunità, dalla mancanza di un adeguato supporto psicologico, alla scarsità di informazioni su ciò che è necessario per una transizione sicura. C’è molto di più oltre alla semplice visita di un medico per interventi chirurgici e ormoni. Collezione GI supporta ogni persona per quello che sono o chi vogliono essere. Ho deciso di aiutare chiunque voglia abbracciare la propria femminilità ed è stato sfidato a farlo. In definitiva, questa sarà sempre la forza trainante dietro la Collezione GI.
Il lancio a livello mondiale
E’ la prima collezione in assoluto a livello mondiale di lingerie disegnata appositamente per donne trans e per la comunità non binaria. Fa il tutto esaurito in soli 3 giorni.
Ma gli inizi non sono facili: è nel mirino sui social. Dal semplice commento che genera sconforto “La tua attività non andrà da nessuna parte perché non è un mercato abbastanza grande” a messaggi violenti di odio. Decide, come dichiara nell’intervista a Werking, di passare avanti, di ignorarli e non leggerli. Cerca invece di dare spazio a tutti i messaggi della comunità che apprezzano il suo lavoro e la sostengono.
Il percorso creativo
Quando parla del percorso creativo, Carmen si entusiasma:
Mi stavo divertendo molto e l’ho trovato molto eccitante poiché sapevo che avrei fatto un cambiamento nel mondo. Il processo di progettazione e lo sviluppo è stato di 8 mesi. È stato piuttosto difficile perché i tessuti della normale biancheria non funzionano davvero per noi, quindi ho dovuto lavorare sodo per ottenere la piega piatta. È stato un lungo processo per realizzare lingerie per tutti i tipi di corpo e dimensioni e ottenere la giusta lunghezza, larghezza e corretta tenuta senza essere troppo strette o troppo larghe. Tutti intorno a me erano piuttosto entusiasti e abbiamo lavorato molto velocemente. Alla fine ne è valsa la pena, anche se è stato difficile e abbiamo ricevuto alcuni commenti sorprendenti. Abbiamo venduto in quasi tutti i paesi del mondo e tutti dicono quanto sono soddisfatti e quanto si sentono bene.
Non solo moda
Progetta di ampliare la sua offerta non solo alla lingeria, ma anche ad una gamma di prodotti unici, tutti volti a far sentire le donne transgender davvero come donne e non come emarginati. Vuole organizzare anche una serie di seminari sviluppati per educare, ispirare, elevare e supportare le donne transgender in tutta la società.
Nonostante i notevoli progressi compiuti negli ultimi anni per le persone transgender, ci sono ancora molti progressi che devono essere fatti. In tutto il mondo, le persone transgender sono ancora evitate dalla società e costantemente informate che non sono “normali” .
Già adesso sul suo sito è presente “Phone-a-friend”, un altro modo che ha trovato per aiutare la sua comunità:
Con il mio servizio Phone-A-Friend, ho persone che chiamano e parlano dell’uccisione di se stesse e chiedono se posso, per favore, parlare con loro. È per questi motivi che non ho mai potuto rinunciare a quei servizi. Farei tutto il possibile per la mia comunità perché sono in una posizione in cui posso farlo e su scala globale
I materiali includono raso e pizzo e i perizoma sono foderati in cotone, la fascia di prezzo è leggermente più alta dei prodotti più popolari come Ann Summers, ma resta comunque accessibile proprio per la volontà della stilista di permettere ad una larga parte della popolazione transgender di acquistarli e sentirsi meglio con sé stesse. Sempre per una maggiore inclusività, le taglie vanno dalla X alla 3XL.
Concludiamo facendo parlare ancora Carmen, quando le chiedono quale sia la sfida maggiore per il futuro:
L’accettazione da parte della società. Le persone hanno bisogno di maggiori informazioni e c’è ancora molto lavoro da fare. Se le informazioni corrette potessero essere divulgate, le persone ci accetterebbero.
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