Nelle notte tra il 7 gennaio e l’8 gennaio scorso, grandi macchie di polvere di ossido di ferro rossa sono stata ritrovate sulla superficie della Scala dei Turchi. Nell’arco di 48 ore i carabinieri della compagnia di Agrigento sono riusciti a identificare i colpevoli.

La Procura di Agrigento, quella notte, aveva subito aperto un fascicolo, seppur a carico di ignoti, per l’ipotesi di reato di danneggiamento di beni avente valore paesaggistico. La Scala dei Turchi, tra l’altro, è candidata a diventare patrimonio dell’umanità Unesco.

Danni per cui i colpevoli dovranno pagare, ma fortunatamente non irreparabili. Un gruppo di volontari ha già ripulito la falesia, facendola tornare come nuova.

Le strisce di polvere rossa che imbrattavano la Scala, c’è da dirlo, erano pure affascinanti. Il tutto aveva quasi l’aria di un’installazione artistica. Ma il sito doveva, per ovvi motivi, tornare alla sua forma originale. Quella polvere altro non rappresentava, agli occhi della procura, che un mero atto vandalico.

“Sul posto si sono recati i tecnici del Comune di Realmonte, due funzionari della nostra Soprintendenza e numerosi volontari, che stanno aspirando la polvere, per poi ripulire l’area con l’aiuto di una idropulitrice. Li ringrazio tutti per il generoso atto di civismo e di scrupolosa responsabilità dimostrati”, ha detto il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci.

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