Jessica, Clarissa e Lulù Hailè Selassiè sono entrate nel Grande Fratello Vip portando tutta la loro freschezza e simpatia. Prima del loro ingresso nel reality le ragazze venivano dipinte come tre viziate, con maggiordomo, autista personale e armadio pieno di abiti griffati. Una di loro, Jessica, ha anche partecipato a Riccanza 2 con Tommaso Zorzi. Tutti pensavano che le origini delle tre ragazze avessero a che fare con la dinastia Hailè Selassiè e che loro fossero le pronipoti dell’ultimo imperatore d’Etiopia. Ora spunta una bomba a cui nessuno riesce a credere. Non esisterebbe alcun legame di parentela fra le tre sorelle e l’imperatore del corno d’Africa. Qual è dunque la storia vera delle sorelle Selassiè? Il loro padre sarebbe figlio del giardiniere del palazzo imperiale. Non solo. Attualmente sarebbe in un carcere in Svizzera e il cognome sarebbe diverso.

Indagando sulla vera storia delle sorelle Selassiè, sono emersi dettagli impensabili che gettano una bomba enorme sulla loro famiglia. Perchè le tre ragazze hanno quel cognome? Chi sono i loro genitori? Che cosa c’entra con loro l’imperatore d’Etiopia? Il settimanale ha parlato addirittura di documenti modificati. Il padre delle tre princess sarebbe ora in un carcere di Lugano, dove starebbe scontando una pensa di tre mesi per truffa da 10 milioni di dollari.

Ciò che è stato scoperto è vero? Le origini delle sorelle Selassiè non hanno nulla a che fare con l’imperatore che porta lo stesso cognome? Ecco che cosa è emerso.

Sorelle Selassiè, padre e madre: chi sono i loro genitori

Quando è partito il Gf Vip, il pubblico conosceva solo una delle sorelle. Si tratta di Jessica Selassiè, la più grande delle tre. La ragazza aveva infatti partecipato a Riccanza 2, nella stessa edizione di Tommaso Zorzi. Le tre princess, come le chiama Alfonso Signorini, hanno subito conquistato i telespettatori con la loro simpatia.

Il padre delle sorelle Selassiè è al centro di una bufera mediatica. Sul suo conto sono emerse indiscrezioni clamorose che fanno completamente vacillare le poche informazioni disponibili sulle origini delle sorelle Selassiè. Qual è la vera storia delle tre ragazze che tutti ritenevano principesse? Questo titolo è reale? Nelle ultime ore alcune rivelazioni sembrano gettare una bomba sulla famiglia delle tre concorrenti del Gf Vip 6.

Il loro padre non sarebbe chi tutti pensavano che fosse. Il suo nome sarebbe italianissimo e lui non avrebbe alcun legame di parentela con l’imperatore Hailè Selassiè. Che cosa è successo? Che cosa lega Clarissa, Jessica e Lulù Selassiè a quel nome? Il padre delle sorelle Selassiè sarebbe figlio di un giardiniere del palazzo imperiale. Attulamente l’uomo starebbe anche scontando una pena di tre mesi nel carcere di Lugano, in Svizzera. L’uomo all’anagrafe si chiamerebbe Giulio Bissiri: ecco chi è.

Chi è Giulio Bissiri, il padre delle sorelle

Sulle tre amatissime Princess del Grande Fratello Vip 6 si è abbattuta una vera e propria bomba. Non solo non sarebbero principesse, ma il loro padre sarebbe addirittura in carcere. Aklile Berhan Makonnen Hailé Selassié, che all’anagrafe risulterebbe sotto il nome di Giulio Bissiri, sarebbe figlio di un giardiniere italiano che lavorava nel palazzo dell’imperatore Hailé Selassié.

A sganciare la bomba è il settimanale Oggi che parla addirittura di documenti modificati. Secondo le indiscrezioni lanciate, quando Giulio Bissiri era piccolo trascorreva molto tempo con i nipoti dell’imperatore. A Palazzo sarebbe stato considerato quasi come se fosse uno di famiglia. Una volta rientrato in Italia, l’uomo avrebbe convinto i discendenti di Hailé a firmagli una delega che confermasse la sua discendenza dal duca di Harar, secondogenito dell’imperatore. L’aggiunta del secondo nome etiope a quello italiano deriverebbe proprio da questo. Facendosi modificare i documenti, Bissirri avrebbe esaudito il suo grande desiderio di essere riconosciuto come il terzo nella successione al trono etiope. Il padre delle Princess sarebbe davvero nato in Etiopia, ma non avrebbe alcuna discendenza imperiale. Lo confermerebbe il mandato di cattura internazionale emesso il 5 marzo scorso.