Poche ore dopo aver evocato l’inizio di una “guerra civile”, il capo della compagnia mercenaria russa Wagner, Evgenij Prigozhin, ha fermato i suoi uomini quando erano ormai a 200 chilometri da Mosca.
Dopo un’intera giornata di insurrezione armata, l’uomo d’affari a capo della milizia di mercenari ha finalmente ordinato ai suoi uomini in marcia verso Mosca di “tornare indietro” e “tornare ai campi”, in seguito alla mediazione di Minsk. I combattenti si sono così ritirati da Rostov, dove avevano preso il controllo delle infrastrutture militari. Secondo i blogger militari russi, 15 soldati di Mosca sono stati uccisi durante la rivoilta.
La Wagner si ferma e torna indietro
Proprio la Bielorussia accoglierà Prigozhin, che lascerà il il Paese e non sarà processato. L’indagine penale aperta nei suoi confronti sarà archiviata, aveva annunciato in serata il Cremlino, rallegrandosi dell’accordo che ha consentito di scongiurare una strage.
I paramilitari che avevano seguito il capo di Wagner, a loro volta, non saranno perseguiti “visti i loro meriti sul fronte ucraino”, ha spiegato il portavoce di Putin, Dmitry Peskov. “Alcuni di loro, se lo desiderano, firmeranno contratti con il Ministero della Difesa”, ha detto Peskov, senza fornire ulteriori dettagli.
Ieri la mediazione del presidente bielorusso Lukashenko. Il Cremlino non perseguirà le milizie ribelli e il loro leader Yevgeny Prigozhin andrà in Bielorussia. Dopo aver lanciato la sua sfida direttamente al presidente russo, il capo della milizia aveva annunciato la marcia indietro, fermandosi a 200 chilometri da Mosca, ‘per evitare un bagno di sangue russo’. Nella mattinata di ieri il presidente russo Vladimir Putin aveva definito l’azione dei miliziani ‘una pugnalata alle spalle portata da traditori’.
Secondo il New York Times, che cita fonti dell’intelligence, le autorità statunitensi erano state informate da giorni dei piani del capo del gruppo di mercenari Wagner Yevgeny Prigozhin. I responsabili della sicurezza nazionale degli Stati Uniti erano sono stati avvertiti mercoledì scorso che Prigozhin si stava preparando ad agire. La loro preoccupazione immediata era come questo avrebbe influenzato il controllo di Mosca sul suo arsenale di armi nucleari. L’intelligence statunitense seguiva da mesi le crescenti tensioni tra il capo Wagner e i vertici militari russi, incluso il ministro della Difesa Sergei Shoigu. E Antony Blinken ha parlato con il ministro degli Esteri polacco Rau Zbigniew per discutere della situazione in Russia. Lo ha annunciato il segretario di Stato Usa si Twitter sottolineando che “gli Stati Uniti continueranno a coordinarsi con alleati e partner”.