Laura Speranza è la moglie di Stefano Tacconi, ex calciatore italiano. La coppia è felicemente innamorata da più di 30 anni e ci sono sempre stati l’uno per l’altra. In particolare nell’ultimo periodo della vita del campione colpito da un’ischemia cerebrale il 23 aprile 2022. Proprio la moglie a Pomeriggio 5 ha ricordato quel terribile momento: “io lo aspettavo a casa perché era il giorno del mio compleanno, ma lui non è tornato e mi ha chiamato l’ospedale di Asti. La sera prima è andato a un evento con nostro figlio Andrea. La mattina dopo Stefano aveva un forte mal di testa e ha preso un analgesico. Poi è caduto a terra”. A salvare la vita di Stefano è stato il figlio Andrea che ha raccontato: “a mezzogiorno avevamo appuntamento ad Asti in fiera e mi ha chiesto di andarci. Nemmeno si è alzato dalla macchina ed è svenuto. Fortunatamente l’abbiamo preso al volo, altrimenti avrebbe potuto sbattere la testa. L’ho steso a pancia in su ed ha avuto le convulsioni. Ho pensato subito al cervello, mi sono accorto respirasse male e di istinto l’ho girato sul fianco. Ha rimesso ed ha cominciato a respirare meglio. In cinque minuti è arrivata l’ambulanza. L’hanno portato subito via”.
Le condizioni di Stefano Tacconi migliorano giorno dopo giorno. L’ex portiere della Juve lo scorso 23 aprile è stato colpito da un’emorragia cerebrale e ha rischiato la vita. La corsa disperata in ospedale, i giorni difficili e poi i primi miglioramenti. Momenti di panico che la moglie Laura Speranza e il figlio Andrea hanno raccontato al salotto di Federica Panicucci a Mattino Cinque.
Tacconi, il figlio Andrea ricorda quegli attimi terribili
“Eravamo ad Asti per una cena di beneficenza – ricorda il figlio Andrea –. Svegliandoci il sabato mattina papà aveva un fortissimo mal di testa, gli ho dato un’Aspirina, abbiamo fatto colazione ma il mal di testa continuava senza fermarsi. In macchina si è addormentato un’ora e mezza. Io vedevo che stava male, era strano perchè lui non aveva mai niente. Non avrei mai pensato chiaramente a questo. A mezzogiorno avevamo appuntamento ad Asti in fiera e mi ha chiesto di andarci. Nemmeno si è alzato dalla macchina ed è svenuto. Fortunatamente l’abbiamo preso al volo, altrimenti avrebbe potuto sbattere la testa. L’ho steso a pancia in su ed ha avuto le convulsioni. Ho pensato subito al cervello, mi sono accorto respirasse male e di istinto l’ho girato sul fianco. Ha rimesso ed ha cominciato a respirare meglio. In cinque minuti è arrivata l’ambulanza. L’hanno portato subito via. Avevo l’adrenalina a mille e dopo ho rischiato lo svenimento anche io. I medici mi avevano preparato alla cosa più grave. Mi avevano detto che avrebbe potuto non farcela perchè era in situazioni gravissime. Il primo giorno è stato difficilissimo perché non sapevamo nulla. È ancora intubato, ha avuto miglioramenti incredibili nell’ultima settimana, è la settimana della respirazione e gli stanno iniziando a togliere l’ossigeno per spostarlo in un nuovo reparto. I primi test stanno andando bene. Dopo cinque giorni ha avuto un vasospasmo: il cervello ha subito talmente tanto stress che ci sono altre perdite di sangue, è successo subito. Ha avuto anche la febbre e la polmonite. Sembra aver superato tutto ora”.
Il racconto choc della moglie Laura Speranza
Laura Speranza, compagna di Stefano Tacconi, il 23 aprile festeggiava il compleanno e stava preparando la festa: “Non voleva preoccupare Andrea e ha cercato di reggere – ricorda –. È andato in coma immediatamente. Ad Asti hanno capito la gravità e l’hanno trasferito d’urgenza ad Alessandria per operarlo subito. È stato fortunato. La situazione era gravissima. Io ero a casa e stavo preparando la cena per il mio compleanno, la mattina non li ho sentiti ed ero stupita ma non preoccupata. Alle 14.14 mi è arrivata una chiamata da Asti, era la dottoressa dell’ospedale e mi comunicava che Stefano aveva avuto un’emorragia celebrale. Non ci potevo credere. Mio figlio mi ha detto di prepararmi al peggio. È vigile da sempre, noi gli parliamo sempre dal primo giorno, ringraziamo i tifosi che sono stati eccezionali nel darci affetto. La testa è sempre da lui. Mi sento sempre in quella stanza. Pensieri? È stata un’altalena di terrore, fiducia, speranza. Mi addormentavo con le preghiere di San Giovanni Rotondo perchè Stefano andava sempre là. A dormire non si riesce mai”. L’ex numero 1 bianconero lo scorso 13 maggio ha compiuto 65 anni: “Venerdì era anche il nostro anniversario di matrimonio – sottolinea Laura –. Gli abbiamo regalato queste scatolette difficili da aprire, perchè doveva faticare. Lui ama aprire i pacchi. C’erano le sue cose più care, volevamo vedere se ci fosse una reazione. La cosa che ha riconosciuto subito? Un peluche che il suo cane Jack gli ruba sempre”.