Un pareggio giusto per quello che si è visto in campo, dove il risultato si è deciso nei primi quindici minuti di gara: apre le marcature all’ottavo minuto Marco Parolo, che da vero rapace d’area ribatte in rete un salvataggio sulla linea di Magnani dopo una diagonale a botta sicura di Luis Alberto (tornato titolare dopo oltre un mese). Al quarto d’ora arriva il pareggio degli emiliani con un colpo di testa di Ferrari che sfrutta l’errore della difesa, con Luiz Felipe e Lulic protagonisti in negativo nell’occasione.
Un punto, quindi, per gli uomini di Inzaghi, che hanno il rimpianto di non aver saputo approfittare del passo falso dell’Inter a Bergamo ma che comunque consolidano il quarto posto in classifica da soli, scavalcando il Milan battuto a San Siro dalla Juventus. Tutto questo in attesa della gara contro i rossoneri nel prossimo turno, il 25 novembre, subito dopo la sosta di campionato. Gara che assume i contorni di uno scontro diretto per la Champions.
La partita con il Sassuolo, ancora una volta, vede protagonista l’intramontabile Marco Parolo, che in questa settimana che si è conclusa è salito in cattedra, realizzando tre gol consecutivamente: il centrocampista di Gallarate aveva chiuso il match contro la Spal firmando il 4 a 1 finale, è stato decisivo in Europa League (sua specialità) aprendo le marcature all’Olimpico contro il Marsiglia e si è ripetuto contro il Sassuolo, siglando il momentaneo vantaggio biancoceleste. Un giocatore da prendere ad esempio Marco Parolo, un ragazzo che non esita mai a dare tutto se stesso per la squadra, un leader al di là della fascia da vicecapitano, che risponde sempre presente quando viene chiamato in causa. Doti, queste, apprezzate molto da Simone Inzaghi che infatti, in questi tre anni da allenatore della Lazio, non ha quasi mai rinunciato a Parolo, affidandogli le chiavi del centrocampo, talvolta anche come regista.
Altra notizia positiva di questa partita è stato il recupero lampo di Lucas Leiva, infortunatosi nella gara d’andata contro il Marsiglia: per il regista brasiliano si temeva un lungo stop, e si dava per scontata la sua indisponibilità almeno fino alla sosta, eppure Leiva è riuscito a bruciare le tappa e a rientrare dopo sole due settimane, riprendendo il posto di comando in regia. Una partita, quella contro il Sassuolo, non certo da ricordare per “Mr. Wolf”, che ha peccato un po’ di lucidità e ha giocato con il freno a mano tirato, ma comunque una gara importante per riprendere il ritmo partita, approfittando della sosta per recuperare la migliore condizione.
Complimenti comunque al giovane laziale Danilo Cataldi che è riuscito nel compito, non certo facile, di sostituire il brasiliano davanti alla difesa: i risultati raggiunti da Cataldi sono stati straordinari e impreziositi da quella perla contro la Spal. Simone Inzaghi sa di aver ritrovato un patrimonio tecnico e un uomo, prima ancora che giocatore, sul quale fare affidamento nelle prossime partite.
Anche Luis Alberto è tornato titolare: l’impatto iniziale con la gara è stato molto positivo, con lo spagnolo che già stava pregustando il ritorno al gol, negatogli solo da quel salvataggio sulla linea di Magnani. Il giocatore sembra essere in ripresa, anche se alla lunga si è spento, tanto da essere sostituito ad inizio ripresa dal “Tucu” Correa. Su Luis Alberto vale, più di ogni cosa, il principio ribadito da Simone Inzaghi in conferenza stampa: uno come lui, con le sue giocate e la sua tecnica, non può essere lasciato indietro.
Di questa partita rimane, oltre al pari, anche un piccolo rimpianto in chi scrive: forse, visto come si era indirizzata la gara, Mister Inzaghi poteva provare a lanciare nella mischia il giovane Alessandro Rossi, magari in coppia con Immobile: il gioiellino laziale, capocannoniere del campionato Primavera di due anni fa, non ha ancora debuttato in questa stagione con la maglia della Lazio, nonostante l’ottimo precampionato svolto con i grandi, che aveva convinto la società e l’allenatore a trattenerlo in rosa, bloccando all’ultimo secondo una cessione in prestito ormai perfezionata. L’augurio è che i tifosi possano vedere presto l’attaccante romano all’opera, per poterne testare le qualità con la Lazio.
Onore, infine, a tutto lo stadio e ai tifosi, che con grande sportività e commozione hanno ricordato e omaggiato Gabriele Sandri, il giovane tifoso ucciso dall’agente di Polizia Luigi Spaccarotella ormai 11 anni fa, mentre andava a tifare la sua Lazio in trasferta. La ferita per questa morte, tanto tragica quanto assurda, non si è mai ricomposta del tutto, e mai si rimarginerà, ma sentire il nome di Gabriele omaggiato dai laziali e applaudito dagli emiliani fa riemergere tutta la bellezza di questa passione e sperare in un calcio migliore, più romantico e sportivo.
Gian Battista Mannone