In questo consueto focus sulla Lazio del lunedì non si parlerà del gesto meschino dei milanisti Bakayoko e Kessiè, che al termine della partita di sabato hanno mostrato come un “trofeo di caccia” la maglia di Acerbi ai propri tifosi in curva Sud dopo averla ottenuta con il gesto forse più nobile tra avversari, quello dello scambio reciproco di casacche…


Bakayoko e Kessiè con la maglia di Acerbi (PHOTO CREDITS: ANSA / MATTEO BAZZI)

La lezione di signorilità di Acerbi

Su questo gesto, che rappresenta in un certo senso la “morte” della sportività, se ne sta parlando tanto e quello che si doveva dire è stato detto, l’unica cosa che qui si vuole sottolineare è la signorilità e la classe del difensore della Lazio Francesco Acerbi che ha voluto gettare “acqua sul fuoco” acceso con la benzina dai due milanisti e ha postato sui social la foto dell’abbraccio proprio con Bakayoko e ha scritto: «Basta polemiche, ci rivedremo sul campo». Rispettiamo la volontà del difensore, vero esempio di grande uomo, e non commentiamo ulteriormente l’episodio.

Lazio e Roma all'ultima chiamata
Mauro Icardi e Francesco Acerbi in Inter Lazio di Coppa Italia (Foto Image Sport / Insidefoto)

Ancora gli stessi errori

Si proverà adesso a parlare di quello che si è visto sul campo in una partita importantissima e forse decisiva per la corsa al quarto posto. Purtroppo i tifosi laziali sono stati costretti, ancora una volta, a fare i conti con gli stessi identici errori che da troppo tempo la Lazio commette, specie in “match point” come questo: una squadra troppo sprecona e remissiva, che crolla nei minuti finali e viene punita più dai suoi uomini che dagli avversari: stavolta è stato il turno di un disastroso Durmisi che, entrato da pochi minuti, provoca il rigore decisivo per il Milan!

Per il quarto posto si fa dura

Così, per la terza gara di fila, la Lazio esce senza una vittoria e con il misero bottino di un punto in tre partite, sprecando malamente il “tesoretto” della vittoria in trasferta contro l’Inter e il vantaggio di avere una partita in meno, da recuperare in casa contro l’Udinese il 17 aprile…

Ciro Immobile e Felipe Caicedo (PHOTO CREDITS: Gazzetta.it)

Una squadra stanca

Non c’è niente da fare: la Lazio, con i suoi uomini migliori, appare una squadra stanca, scarica, spremuta! Immobile sembra lontano dalla forma migliore, ma cosa si può chiedere di più ad un ragazzo che da tre anni si sta caricando quasi da solo tutto il peso dell’attacco sulle spalle? Non è pensabile pretendere sempre più di 20 gol a stagione sempre schierato su tutti i fronti e persino in Nazionale. Manca semmai, un vero vice-Immobile capace di andare almeno in doppia cifra, questo è il problema vero!

Luis Alberto e Milinkovic (PHOTO CREDITS: Quotidiano.net)

Milinkovic Savic e Luis Alberto

Mancano come il pane i gol dei centrocampisti, in primis i gol di Milinkovic Savic e Luis Alberto, entrambi in doppia cifra lo scorso anno. I due talenti a San Siro non hanno inciso, ma sono comunque in ripresa rispetto ad un inizio di stagione decisamente sotto tono. Il “Sergente”, peraltro, è stato protagonista nel finale di partita di un episodio molto dubbio in area milanista, con un possibile rigore che forse poteva starci, ma sul quale né Rocchi né il VAR hanno voluto approfondire.

VAR: giuste le critiche, ma…

Per carità, giustissimo protestare contro un uso davvero discutibile del VAR che fin troppe volte ha penalizzato la Lazio, soprattutto lo scorso anno. Quindi benissimo che il D.S Tare abbia alzato la voce per criticare l’uso del VAR nel dopopartita. Tuttavia le critiche al VAR non possono mettere in secondo piano gli errori evidenti commessi dalla Lazio e i limiti tecnici e caratteriali con i quali si devono fare seriamente i conti per porvi rimedio, e non rovinare ancora una volta un’intera stagione!