Arriva una big, e puntualmente la Lazio di Simone Inzaghi viene sconfitta

Anno nuovo, vita vecchia in casa Lazio, che nel posticipo di domenica ha messo in scena un “film” già troppe volte visto e, ormai, quasi scontato: nella prima del girone di ritorno, contro il Napoli, gli uomini di Simone Inzaghi escono con una sconfitta dal San Paolo.

La Lazio paga ancora una volta i soliti errori individuali con due gol subiti in tre minuti nel primo tempo e qualche scelta di formazione da rivedere, quando poi si cerca di rimediare e reagire è troppo tardi. Se a questo aggiungiamo l’espulsione eccessiva di Acerbi nel momento migliore della squadra, subito dopo il gol di Ciro Immobile, la frittata è fatta.

Francesco Acerbi (PHOTO CREDITS: it.eurosport.com)

Adesso la Lazio si ritrova di nuovo a rincorrere il quarto posto, con la Roma che completa il sorpasso in classifica, ma deve anche guardarsi le spalle, visto che l’Atalanta si è portata ad un solo punto di distanza con la goleada in trasferta a Frosinone e il Milan deve ancora giocare la sua partita contro il Genoa.

Qui sta il punto: questa Lazio è davvero matura e pronta per prendersi il quarto posto, andare ad affrontare la Champions ed entrare nell’Olimpo dei grandi? Davvero gli uomini di Simone Inzaghi hanno imparato dagli errori della scorsa stagione? Perché allora si continuano a sciupare i match point per staccare in classifica le dirette concorrenti e si continua a perdere nelle grandi sfide, con una preoccupante prevedibilità?

Nessun catastrofismo, sia chiaro, e nessuna tragedia: nulla è compromesso, la Lazio sta ancora lì nelle prime posizioni, il quarto posto dista solo un punto e anche le altre squadre da vertice, escluse la Juve e in parte il Napoli, hanno mostrato di non essere sempre impeccabili, vedi la stessa Roma, l’Inter che sabato ha pareggiato in casa o il Milan di Gattuso.

Simone Inzaghi stringe la mano a Milinkovic-Savic (Credit: Corriere dello Sport)

È inutile, tuttavia, far finta che non ci siano problemi e limiti ormai evidenti nei biancocelesti, ed elencarli è fin troppo semplice per un tifoso laziale: spesso si sbaglia l’approccio a gare come quella contro il Napoli, sia sul piano tecnico che caratteriale, continuano a ripetersi errori talvolta grossolani, spesso decisivi ai fini del risultato finale, e imperdonabili black out durante le partite, che possono durare cinque minuti o anche un intero tempo di gioco.

Ma soprattutto appare evidente, almeno a giudicare le scelte di Inzaghi, che la Lazio abbia un grave problema di ricambi, di sostituti all’altezza dei titolari: nella gara contro il Napoli il difensore Luiz Felipe, che sicuramente è un buon giocatore ma non è certo Nesta (almeno finora) è stato costretto a dare il cambio per infortunio a Bastos, che purtroppo non sembra mai dare sicurezza al reparto e ai compagni.

Per due mesi la squadra ha dovuto fare a meno di Lucas Leiva ma Milan Badelj, naturale sostituto del brasiliano, fin qui non ha reso come quando giocava nella Fiorentina, più volte è sembrato impacciato e non inserito nei meccanismi del gioco, tanto che voci di mercato parlano di suoi “mal di pancia” per lo scarso utilizzo e, addirittura, di una richiesta di cessione fatta alla società, smentita da Tare e Inzaghi senza troppa convinzione.

A Napoli è mancato Marusic per squalifica ma Inzaghi ha lasciato in panchina Patric che, in teoria, dovrebbe essere il primo sostituto sulla corsia di destra: il mister ha preferito spostare Lulic a destra, scelta rivelatasi non troppo felice, e ha gettato nella mischia lo spagnolo soltanto nel finale, e solo per coprire la squadra dopo l’espulsione di Acerbi. E proprio la corsia di destra sembra essere il vero nervo scoperto della squadra: Marusic non sta rendendo come l’anno scorso, Patric non dà affidabilità, mentre Basta e Caceres sono in uscita.

Bastos (PHOTO CREDITS: lazialita.com)

Senza Ciro Immobile, l’attacco è inesistente: Caicedo quest’anno ha fatto bene e lavora per la squadra ma, purtroppo, non è decisivo né concreto sotto porta, quando il gol per un attaccante dovrebbe essere tutto! Il giovane Rossi, mai provato in campionato da Inzaghi, è andato in prestito al Venezia e, ad oggi, non risultano trattative dei biancocelesti per rinforzare il reparto.

Gli acquisti estivi poi, esclusi Acerbi e Correa, non hanno fin qui lasciato il segno e apportato il loro contributo per il salto di qualità: Durmisi è stato impiegato pochissimo, Berisha ha sofferto i vari infortuni e su Badelj abbiamo scritto sopra. Persino Proto, che doveva essere il portiere delle Coppe, non è stato schierato da Inzaghi in molte partite di Europa League e neppure contro il Novara.

Così la squadra, nei fatti, è rimasta la stessa della scorsa stagione, ma con Milinkovic e Luis Alberto ben lontani dalle prestazioni dello scorso anno. Purtroppo la domanda posta sopra rimane centrale: davvero questa Lazio è pronta per il quarto posto e la Champions?