L’Avventura misteriosa della tecnologia nei sogni di quattro grandi inventori: Galileo, Alan Turing, Steve Jobs e Mark Zuckerberg

Questo è un articolo innovativo sulla storia della tecnologia osservata nei sogni di grandi inventori del passato. Non sarà un articolo descrittivo e informativo, ma espressivo e artistico. Lettori! In questo caso dovrete essere voi i veri protagonisti dell’articolo, scoprendo in esso delle tracce su diverse prospettive della tecnologia; dopodiché commentate, interagite e divertitevi ad esporre la vostra idea di tecnologia per proseguire l’articolo.

Photo Credits- rovigoinbici.org

In un elegante appartamento di un luogo imprecisato, che assomigliava per certi tratti a molti luoghi conosciuti uniti in uno strana combinazione, vivevano quattro bizzarri uomini che trascorrevano la maggior parte del loro tempo a osservare, pensare e scrivere. L’appartamento aveva quattro camere separate, e ogni camera aveva una finestra che si affacciava sul cortile dal quale io di tanto in tanto passavo e mi fermavo, attratto da ciò che vedevo e sentivo. Nella finestra in basso, leggermente spostata a destra rispetto alla posizione dove solitamente mi trovavo, il signor Galilei, un vecchio e luminoso anziano, passava ore ed ore in silenzio davanti ad un cannocchiale. Lo toccava, lo aggiustava e lo avvicinava ai suoi occhi, sforzandosi con tutto sé stesso di vedere con quel cannocchiale più precisamente di quanto poteva fare con le sue solo forze.

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Nella finestra accanto a quella del vecchio Galileo si trovava invece un giovanotto molto raffinato; dai suoi abiti e dal suo modo di comportarsi si sarebbe detto che fosse un giovanotto di tutto rispetto, con un buon lavoro e di ottima famiglia. Il suo nome era Alan Turing. Ogni volta che passavo sotto la sua finestra lui stava con lo sguardo fisso e immobile a guardare non so cosa, non so dove. Niente di tanto strano dopotutto, pensavo; ma qualcosa di davvero strano in realtà c’era: infatti il giovane Turing dopo qualche minuto passato ad osservare si sedeva, cominciando a tradurre i suoi pensieri in strani codici che scriveva su una rumorosa macchina tecnologica, un oggetto misterioso fatto da un nastro lunghissimo che scorreva e scorreva per molto tempo.

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Nella camera in alto, posta sopra la finestra del giovane Turing, viveva il signor Steve Jobs. Steve era un uomo gentile ed allora era a capo della società tecnologica “Apple”. Egli raramente si affacciava alla finestra; preferiva stare in camera, a pensare e lavorare. Mai una volta riuscì a capire a cosa stesse lavorando, né il modo con cui lavorava per costruire le sue invenzioni. L’ultima volta che vidi Steve, però, riuscì a vedere qualcosa che mi invitò a riflettere. Quel giorno aveva un sorriso un po’ infantile e degli occhi penetranti, e in una mano nascondeva un piccolissimo macchinario volante; era il modellino di un aereo fatto di legno. Al posto della cabina di pilotaggio Steve disegnò a mano due grandi occhi e una bocca larga e sorridente. Ricordo ancora cosa esclamò Steve prima di provarne il volo lanciandolo dalla finestra: ” Vai piccolo aereo ottimista, vola lontano! “

Photo Credits- donnamoderna.com

Nell’ultima camera, proprio sopra la camera del signor Galilei, viveva un giovane ragazzo di nome M. Zuckerberg. Mark era un ragazzo molto intelligente e acuto, e aveva una straordinaria abilità nel costruire programmi informatici. Aveva anche una strana e particolare abitudine, che mi rimase impressa per molto tempo: trascorreva la maggior parte delle sue ore affacciato alla finestra a spiare e ad ascoltare le persone che passavano e che parlavano tra loro; dopodiché rientrava in camera, prendeva appunti su ciò che aveva ascoltato e visto, e li trasformava in codici informatici da inserire in una pagina blu e bianca con una grande “F” di cui ignoravo il significato. Quella pagina il giovane Mark ce l’aveva di fronte ogni giorno, sulla schermata del suo computer.

L’articolo per il momento è terminato, ma potrà continuare grazie a voi, cari lettori. In ogni camera si trova un grande inventore che ha dato una sua specifica interpretazione della tecnologia. Ognuno di essi viveva, pensava e sognava la tecnologia a suo modo. Adesso sta a voi, curiosi lettori! Entrate anche voi dentro quell’appartamento elegante, affacciatevi alle sue finestre, accedete alle varie camere, e interrogate questi personaggi. Poi lasciate commenti all’articolo, dove esprimete la vostra personale idea di “tecnologia”. In questo modo ognuno di voi sarà l’inventore di altri articoli futuri, che nasceranno dal divertente scambio di idee sul valore della tecnologia. Ma prima ascoltate e discutete con interesse assieme a questi strani e bizzarri inventori!

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