Ha suscitato una ondata di commozione, ma soprattutto tanti interrogativi lasciati senza una risposta, la storia dei Carlo Gilardi, pilastro e benefattore della comunità di Airuno, raccontata da le Iene. Il servizio realizzato da Nina Palmieri, è andato in onda nella serata di ieri, martedì 17 novembre 2020, durante la puntata della arcinota trasmissione tv di Italia Uno.
Forte come un pugno sferrato a tradimento allo stomaco la tesi sostenuta dalle Iene. “Carlo Gilardi è un uomo di 90 anni che aveva denunciato la sua ex amministratrice di sostegno accusandola di manovre poco chiare. Secondo lui volevano dichiararlo incapace di intendere e volere, forse, sempre per Carlo, per interessi legati alla gestione del suo ricco patrimonio”. Così spiegano sinteticamente gli autori della trasmissione che hanno anche lanciato un appello a tutti: “Vogliamo notizie di Carlo” (per ottenerle hanno anche creato un apposito indirizzo mail al quale inviare eventuali segnalazioni [email protected]).
Carlo Gilardi, pilastro e benefattore della comunità di Airuno (diverse le donazioni fatte dall’uomo, l’ultima delle quali ha permesso la realizzazione di un parcheggio) è un uomo estremamente noto nel piccolo paese. Membro di una famiglia decisamente benestante, da sempre ha utilizzato la sua ricchezza per aiutare chi ne aveva bisogno. Intelligente e profondamente colto (ha scritto anche un libro), ma allo stesso tempo profondamente utile, con i suoi bene ha sempre aiutato chi aveva bisogno, come Ibrahim divenuto poi il suo badante, un uomo che ha accolto nella sua vita e nella sua casa quando è arrivato in Italia a soli 8 anni.
E’ proprio attraverso le parole e le testimonianze di Ibrahim che le Iene hanno raccontato la complicata vicenda di Carlo Gilardi che , dopo la segnalazione della sorella (più anziana di lui, l’unica parente in vita dell’uomo) è stato affiancato da un amministratore di sostegno incaricato dal Tribunale di Lecco di gestire il suo grande patrimonio. Una scelta forse dettata da timore che qualcuno, considerata la sua grande generosità, potesse approfittarsi di lui. Non a caso la vicenda ha assunto anche dei risvolti penali.
L’anziano però (le Iene hanno mandato in oda diversi videomessaggi) ha vissuto la presenza dell’amministratore di sostegno come una intrusione difficile da sopportare e pur rispettando le regole ha più volte manifestato il suo malessere. Un amministratore di sostegno che per altro è stato denunciato dallo stesso Gilardi e infine sostituito.
Sulla straziante vicenda sono intervenuti esponenti politici e del mondo del volontariato, come don Aldo Buonaiuto,sacerdote di frontiera della Comunità Papa Giovanni XXIII. “Nell’assoluto rispetto del lavoro dei magistrati e delle prerogative delle istituzioni, auspico la massima attenzione affinché si tenga debitamente conto della volontà di Carlo Gilardi– raccomanda a Interris.it don Buonaiuto-. Mi appello alle autorità preposte a seguire il caso di una persona (vulnerabile per l’età) di cui tutta Italia ha potuto ascoltare le parole e constatare la lucidità di pensiero e la piena capacità di intendere e di volere. Abbiamo sentito dalla sua viva voce la chiara volontà di non essere ricoverato in una Rsa. Abbiamo tutti sentito il suo netto e ripetuto ‘no’ al trasferimento in una residenza sanitaria assistenziale”.
Aggiunge don Aldo Buonaiuto: “Ci lascia attoniti e addolorati vedere un anziano lucido e determinato supplicare di poter restare nel proprio contesto. E ciò che più sgomenta è che nessuno sappia dove si trovi adesso Carlo Gilardi. Anche dei detenuti si conosce la destinazione ed è possibile far loro visita. Il professor Gilardi non è agli arresti e rivolgo il mio accorato appello affinché chi di dovere compia gli opportuni accertamenti e si conosca la sua situazione come è ormai di interesse pubblico. Il signor Carlo non ha mai negato aiuto a chi ha bisogno. E ciò, in un ribaltamento surreale dei valori, è divenuto indice di un supposto squilibrio. Al contrario, come dimostra la nostra esperienza quotidiana, questa generosità ne fa un eroe, uno dei “santi della porta accanto“, secondo la celebre definizione di papa Francesco.
“Su Italia 1 è andato in onda un servizio che ha raccontato la storia di Carlo, un professore in pensione di 90 anni che aveva denunciato la sua ex amministratrice di sostegno accusandola di manovre poco chiare- afferma l’onorevole Rospi-. Ad oggi, contro la sua volontà, limitandolo nella sua libertà, è stato rinchiuso in una Rsa dove non è dato sapere a chi gli è stato vicino fino a poco prima del trasferimento, dove si trovi né come stia”. Una situazione chemerita chiarezza, quindi “ho presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede e al ministro della Salute, Roberto Speranza per sapere cosa intendano fare in merito e come si attiveranno per la risoluzione del problema”. E aggiunge: “Ritengo che ora che siamo tutti a conoscenza di quanto accaduto, le istituzioni siano responsabili della sua vita. E mi attiverò subito in prima persona per assicurarmi che il signor Carlo stia bene fisicamente e psicologicamente. Oltre a battermi per la sua libertà”.
Sottolinea Meloni: “Il 27 ottobre, la nuova amministratrice di sostegno, nominata a inizio ottobre dal tribunale, senza preavviso, con l’inganno e un vero e proprio prelievo forzoso, contro la sua volontà, avrebbe trasferito il professor Gilardi in una Rsa”. Accertata “la veridicità e gravità dei fatti esposti”, FdI chiede “quali immediate iniziative di competenza, anche di carattere ispettivo, intenda assumere il governo per fare chiarezza sulla vicenda del professor Carlo Gilardi. E in particolare, sulla inspiegabile scelta di trasferirlo, contro la sua volontà, in una Rsa. Nonostante non avesse bisogno di cure e avesse una casa e persone che avrebbero potuto prendersi amorevolmente cura di lui“.