Abbabula17: il festival apre le porte a Riola Sardo con il live di Mannnarino, domani 15 luglio. Siamo alla diciannovesima edizione nella tre giorni che si svolgerà a Monte D’Accoddi (SS) dal 3 al 5 agosto con un cast che vanta Baustelle , Ex-Otago, Bollani e tanti altri. Conosciamo da vicino le organizzatrici di Abbabula, crew al femminile al timone del festival sardo dal 1996
MMI: Ciao, siamo orgogliosi di poter presentare al pubblico questo progetto interessantissimo de Le Ragazze Terribili. Spiegateci come vi siete trovate intanto nel lontano 1996
R.T:“ In realtà nel 1996 nasce il festival Abbabula, noi ci siamo incontrate molto prima, e abbiamo cominciato a lavorare insieme già dal 1988. C’era voglia di immaginare e fare. C’erano caratteri diversi, interessi comuni che si declinavano spesso in maniera differente. La fusione di questi elementi è il mix vincente che ci consente di esserci ancora a distanza di quasi 30 anni ma, soprattutto, di approcciarci al lavoro con entusiasmo e passione immutati rispetto agli inizi. Crescono gli impegni, cambiano le vite, aumentano i carichi di lavoro ma lo spirito è sempre lo stesso e noi continuiamo a sentirci le Ragazze Terribili”.
MMI: Vivete in una regione che crede alle sue radici, alla sua storia e nelle quali ogni sardo ha tatuato dentro di sé un cuore solo per la sua isola. Alla luce di questa domanda, ci piacerebbe chiedervi perché un sodalizio così forte che realizza grandi eventi non sarebbe interessato ad oltrepassare il mare e concentrarsi anche sul lontano ma vicino “continente”?
R.T.:”Inutile negarlo, è evidente e traspare da ognuno degli eventi che organizziamo: il legame con la Sardegna è forte, e non è solo facciata, non potrebbe esserlo. L’idea si sviluppa sull’Isola e prende forma di progetto radicato ad essa. Abbiamo attivato numerose collaborazioni sulla penisola, lavoriamo su una dimensione altra rispetto al semplice locale e ci piacciono le sfide, tuttavia non viviamo il mare come un limite, facciamo i conti con una realtà particolare ma non la affrontiamo con rassegnazione né la viviamo come un peso. La Sardegna offre in primis location straordinarie, vedi la cava riadattata di Riola Sardo sede dell’anteprima del festival 2017 con Mannarino o ancora Monte d’Accoddi, altare preistorico che al tramonto diventa quasi un luogo magico, che ha già accolto e accoglierà anche quest’anno Abbabula. Lavoriamo in Sardegna e con la Sardegna. Siamo felici di lavorare con artisti isolani, sempre protagonisti dei nostri eventi, e di mettere in campo quanto più possibile nostre produzioni originali. Ma, soprattutto, per noi l’Isola è una opportunità di confronto: il pubblico sardo ha fame di cultura, di buona musica, di parole e situazioni capaci di toccare le corde dell’animo. Noi lavoriamo per questo, perché in terra sarda possano esibirsi artisti di primo livello, perché il mare non sia un limite ma solo lo sfondo di una meravigliosa cartolina post concerto da spedire agli amici”.
MMI: Inoltriamoci nella realtà del prossimo Abbabula (3-5 Agosto, ndr) con un cartellone di tutto rispetto che vede Mannarino, Baustelle, Ex Otago per citarne alcuni. Volete raccontare ai nostri lettori quando e come è nato il festival?
R.T. : “Abbabula intanto ha compiuto 19 anni, e dopo essere diventata maggiorenne si prepara a vivere una nuova edizione carica di spunti, ricca di musica, densa e intensa di suggestioni che ci auguriamo arriveranno al pubblico dagli artisti sul palco e dalle location che abbiamo scelto. Come detto lavoravamo già dal 1988, principalmente sul fronte della distribuzione. L’idea però era quella di costruire qualcosa che fosse stabile, che potesse diventare ricorrente. Volevamo che Sassari, la Sardegna più in generale, fosse in grado di offrire alla gente, ogni anno e anno dopo anno, un qualcosa di riconoscibile, nel nome, Abbabula appunto, così come nella qualità dell’offerta, sempre appetibile e attraente. Sui nostri palchi si sono alternati alcuni dei più grandi artisti della scena italiana e internazionale, in piena maturazione artistica o all’inizio della loro carriera: amici che ogni tanto vengono a trovarci, che sono stati bene e si sono divertiti assieme a noi, e questo ci rende orgogliose. Amici del festival come Mannarino, che torna ad Abbabula e si esibirà nell’anteprima 2017. Gradito ritorno anche quello dei Baustelle, band che chiuderà la tre giorni del 3, 4 e 5 agosto. Assieme a loro, in odine sparso, Ex-Otago, Tetes de Bois, Maldestro, Cesare Basile e Daniele Sepe: espressioni variegate del fare musica in Italia. Senza dimenticare la magia di Napoli Trip sprigionata dal piano di Stefano Bollani, sul palco il 4 agosto, e lo spazio dedicato agli artisti dell’Isola: da Sidra a Angela Colombino, dai Mac and the Bee agli Charme de Caroline.”
MMI : Nei vostri 21 anni di eventi, ne saranno successe di tutti i colori. Ricordate di un aneddoto avvenuto con piacere?
R.T.: “Tanti, troppi. Uno su tutti: era il 1997, al palazzetto dello sport di Sassari, in piazzale Segni, organizzammo una delle ultime date in terra sarda di Fabrizio De Andrè. Inutile spiegare e ribadire quanto il cantautore genovese fosse legato alla Sardegna e quanto la sua musica e le sue parole abbiano scavato a fondo nella gente di Sardegna. Bene, al termine del concerto avemmo l’opportunità di salutarlo in camerino, di scambiare quattro chiacchiere con lui a riflettori spenti in piena familiarità. Era alle prese con la fainè, l’antica farinata genovese a lui cara diventata uno dei piatti tipici della cucina sassarese. La mangiava con gusto e ne esaltava il sapore. Era come essere a tavola con uno di famiglia. Uno dei più grandi artisti che abbiamo avuto la fortuna di ospitare”.
MMI : La vostra forza sta nel girl power, un gruppo che nasce da sole donne come vive questo sodalizio così forte, nel quale ha raggiunto il suo equilibrio?
R.T. :”In realtà abbiamo sempre evitato lo stereotipo. Siamo le Ragazze Terribili, lo siamo da tempo, ci siamo ritrovate a cercare di fare qualcosa di bello e coinvolgente. Facciamo il nostro lavoro, come tanti altri gruppi, associazioni, crew. Lo facciamo con passione, cerchiamo di farlo bene e lo facciamo perché lo vogliamo fare. Siamo donne, è vero e siamo orgogliose di esserlo, ma l’elemento è secondario. Abbiamo avuto la fortuna di essere complementari, come i frammenti di un puzzle: il nostro progetto funziona e lo racconta il tempo. L’equilibrio si trova nella piena operatività, nel momento della festa per l’evento riuscito e in quelli in cui esci dalla comfort zone e devi fare i conti con l’imprevisto. Siamo una macchina rodata che vuole andare avanti e cerca un continuo slancio. Viviamo con entusiasmo ogni opportunità”.
MMI: Ragazze, grazie per il tempo concessoci, prima di salutarvi chiediamo un album che raccomandereste di ascoltarci
R.T.:”Il disco è IS di Arrogalla, compositore e dub producer sardo che miscela suoni della tradizione e nuove tecnologie.
Nicoletta Abrami