La folla all’ingresso lascia subito delle impressioni positive, si può già immaginare che questa serata al Quirinetta di Roma con Le Vibrazioni sarà un ottimo evento per il pubblico, molto eterogeneo, che sorridente cercava di contenersi prima di entrare.
Il Quirinetta è un posto magico, solo chi ha potuto assistere ad un live al suo interno può riconoscere come uno spazio non troppo grande come questo, riesca a catturare l’attenzione sul palco in qualsiasi parte ci si trovi.
Allo scoccare dell’ora più consona possiamo entrare, desiderosi di vedere il gruppo riunito e vogliosi di poterci lasciare andare sui loro pezzi più conosciuti, ma prima una band che apre il concerto per una buona mezz’ora. Sono i MotelNoire, espressione di un rock nato nelle periferie di Milano che quasi non esiste più, è passione e voglia di mettersi in gioco con tanta grinta ogni giorno della loro vita. Si esibiscono con il nuovo album “On Tv” e una carica di energia comincia a far muovere a qualcuno i primi passi, come se venisse “iniziato” alla loro musica. Finita l’esibizione il gruppo, guidato da Christian del Giudice, detto Kris, lascia la scena meritandosi tutto l’applauso del pubblico.
Una pausa inaspettatamente lunga passa dai MotelNoire alla comparsa delle Vibrazioni, è comunque piacevole ascoltare una selezione di brani dei più grandi artisti rock, che sembra quasi scelta apposta dalla band stessa.
Dopo l’esibizione che annunciava la riunione del gruppo possiamo di nuovo godere delle Vibrazioni e del loro nuovo album: “V”, come Vibrazioni, come tutto quello che possiamo immaginare dalla band, come tutto quello che ci trasmettono, è un album di revisione, dove gli artisti cercano il loro Io affrontando contemporaneamente la vita di tutti i giorni.
Un album differente, che contiene il brano “Così sbagliato” presentato al festival di Sanremo con la collaborazione di Skin, che ha dato un tocco magico alla canzone, un album consapevole, come tiene a precisare Francesco Sarcina, front man del gruppo, che rappresenta finalmente le quattro anime del Le Vibrazion”, ormai da troppo tempo confuse dalla passione per il loro lavoro che ora sono finalmente definite. Non è quindi una riunione vera e propria, si potrebbe, anzi, si deve parlare di un ritorno in grande stile.
Eccoli finalmente arrivare in scena, non le mandano a dire, non chiedono o temono approvazione da nessuno, un breve saluto al pubblico e ogni componente sprigiona tutta l’energia che per troppo tempo era rimasta inespressa. Come dei leoni che vengono liberati dalle gabbie, non è possibile concentrarsi su un solo componente, sono tutti degli ottimi “front man”.
I suoni psichedelici misti al rock e alla melodia della voce di Sarcina rendono l’atmosfera molto carica e il pubblico li segue appassionato, il Quirinetta è pieno ed è molto bello soffermarsi a vedere le espressioni degli spettatori davanti ad una batteria che sembrava senza riposo, un basso e una chitarra impazziti e fuori controllo alternati a dei momenti molto simpatici in cui Sarcina dialoga con il pubblico. Infatti è importante osservare gli spettatori, perché è lì, molto più che negli artisti, che si capisce quanto è stato capito e sentito dagli altri.
Un clima sereno e spensierato, in cui si percepisce una sensazione molto particolare: assistere ad un concerto de Le Vibrazioni è come guardare una band esibirsi con consapevolezza delle proprie capacità e allo stesso tempo è come vederli esibirsi ogni volta come se fosse la prima, questo è un elemento molto positivo per il gruppo perché significa che c’è molta voglia di mettersi alla prova.
Come poter resistere poi a delle canzoni che per molti di noi hanno fatto parte della nostra adolescenza, canzoni che erano rimaste lì “a riposo” e che si sono risvegliate accendendo in noi molti ricordi: “In una notte d’estate”, “Dedicato a te”, “Vieni da me”, “Raggio di sole”, brani simbolo di tante esperienze passate negli anni.
Le canzoni del nuovo album però non hanno nulla invidiare ai loro pezzi storici, sono brani “sporchi” nel senso che sono brani in cui Le Vibrazioni sperimentano molto, sono suoni di prova, di muta, dove è possibile sentire anche colpi di tosse volutamente lasciati nell’incisione, che ricordano vagamente lo stile libero dei Pink Floyd, e poi le pause, alternate a scariche di musica ben dosate. Brani come; “Niente di speciale”, “Voglio una macchina del tempo” si alternano a pezzi più soft come “Nero” e “In fondo”, che accompagnano l’esibizione del gruppo fino al loro inchino, gesto bellissimo che chiude il live.
Il gruppo proseguirà il suo tour in tutta Italia per promuovere il disco, e molto probabilmente tornerà presto a Roma, come annunciato a fine esibizione, per farci rivivere un nuovo live.
TRACKLIST
01. Nero – (04:57)
02. Così Sbagliato – (03:28)
03. In Fondo – (04:36)
04. In Orbita – (04:25)
05. Apri Gli Occhi – (04:07)
06. Niente Di Speciale – (03:47)
07. Voglio Una Macchina Del Tempo – (03:55)
08. Chissenefrega Dell’Aldilà – (03:45)
09. Onda – (03:47)
10. Dove – (03:50)
Francesco Castagna