LeBron James è semplicemente il King. Needs no introduction. Il giocatore più iconico della NBA attuale, ma non solo. Un metro di paragone, come lo sono ancora oggi i più grandi di sempre, nonostante il loro ormai datato ritiro dai parquet. Per LeBron James quest’oggi ricorre un anniversario indimenticabile. E’ il 21 giugno del 2012 quando James conquista il suo primo anello in carriera. Un primo step verso l’unanime consacrazione che al giorno d’oggi sembra alquanto scontata, ma all’epoca neanche così tanto. Eppure c’è chi ancora non riesce a convincersi che si trattai di una vera e propria divinità cestistica. Chissà cosa dovrà ancora dimostrare… L’Associted Press l’ha nominato l’atleta del decennio davanti ad altri mostri sacri come Tom Brady e Lionel Messi. Questo anche perché tra Miami e Cleveland ha avuto impatto enorme non soltanto per le due franchigie ma per l’intera palla a spicchi. In pochi sono riusciti a rivoluzionare il gioco come lui.
LeBron James, “The Choosen One”
LeBron James esordisce in NBA nel 2003 dopo un carriera tra liceo e college da incorniciare. Si iscrive alla St.Vincent-St.Mary High School entrando a far parte della squadra di basket della scuola. Vince 2 titoli consecutivi di Ohio State Division da MVP. Gli appassionati si accorgono di questo ragazzo di Akron, tanto che l’affluenza media alle sue partite arriva a circa 16.000 spettatori. Sport Illustrated gli dedica la copertina con la scritta “The Choosen One”.Un vero e proprio prescelto. Uno che ha rischiato di emergere anche nel football americano.
LeBron infatti viene inserito nel quintetto dello stato. Peccato per la rottura del polso che decreta la fine della sua carriera nel football. James muove i primi passi in NBA a Cleveland. Le prime due stagioni confermano il valore della franchigia. Una squadra di bassa classifica che verrà poi condotta da LeBron ai play-off del 2006. Una cavalcata resa vana dalla sconfitta con Detroit, ma l’anno dopo i Cavs fanno ancora meglio. Conquistano le Finals capitolando contro i San Antonio Spurs, confermando la loro superiorità. LeBron in queste stagioni domina incontrastato. Raggiunge record su record e viene nominato per 2 volte MVP. Lebron James non si sente però comprensibilmente appagato. A 26 anni non ha ancora vinto un anello. Per lui è tempo di riflessioni.
LeBron James, l’approdo a Miami
LeBron James a fine stagione 2009-2010 si ritrova così free-agent. Nei mesi precedenti all’addio a Cleveland si vocifera di un possibile approdo ai New York Knicks, vogliosi di portare un grande colpo nella Grande Mela. Alla fine però LeBron sceglie Miami. Una decisione che divide l’ambiente NBA. Per citarne uno, Michael Jordan non si trova per niente d’accordo. MJ ritiene la scelta di James quasi dettata da “pigrizia”. LBJ si è unito ai rivali (Chris Bosh e Dwayne Wade) invece di cercare di sconfiggerli. Al primo anno in Florida chiude la regular season con una media di 26.7 punti a partita, 7 assist, 7.5 rimbalzi e 1.6 recuperi.
Diventa così il più giovane a segnare più 2000 punti in 7 stagioni consecutive. Ai play-off gli Heat mandano k.o. Philadelphia e i Celtics, centrando le finali di Conference contro Chicago. Gara 1 va ai Bulls ma le successive 4 sfide vengono vinte tutte da Miami. Il merito? Principalmente va dato a Lebron, grazie ad un’ ottima difesa che ha permesso di annullare Derrick Rose. In finale c’è Dallas. Gli Heat si portano sul 2-1 nella serie, ma alla fine l’anello andrà a Nowitzki e soci.
Heat 2012, il cammino play-off
L’anno seguente Miami vince la Southeast Division della Eastern Conference con un record di 46-20. I “Big Three”(LeBron, Dwayne Wade e Chris Bosh) sono ultra determinati a riscattare il k.o. in finale della scorsa stagione. Al primo turno gli Heat devono affrontare i Knicks di Carmelo Anthony. Vincono le prime tre e gara 5, intervallate da un acuto dei newyorkesi in gara 4. 4-1 che spedisce Miami in semifinale contro Indiana. Miami si aggiudica la prima, i Pacers però rimontano la serie sul 2-1. Serviranno due gare da 70 punti(40+30) di LeBron ed una da 41 di Wade a rimettere le cose in chiaro. Sarà quindi finale di Conference contro Boston.
Miami si aggiudica le prime due uscite per poi capitolare per 3 volte consecutive. Servirà ancora un LeBron versione marziano per portare gli Heat alle Finals. Prima con una prestazione da 45 punti e 15 rimbalzi, poi grazie ad una da 31 punti e 12 assist. Questa volta l’atteso epilogo della stagione vedrà in scena Miami e gli Oklahoma City Thunder. Gli sfidanti arrivano dal successo per 4-0 su Dallas al primo turno, dal 4-1 sui Lakers in semifinale di Conference e dalla vittoria in finale di Conference sugli Spurs con stesso risultato.
LeBron James, finalmente campione
Per i Thunder è la prima finale dalla migrazione da Seattle a Oklahoma City. Eppure non sembrerebbe. OKC vince subito Gara 1. Gli Heat arrivano sul 39-26 al secondo quarto, ma devono poi vedersela con Westbrook e KD. Il secondo segna 36 punti di cui 17 nel quarto finale. LeBron fatica contro la buona difesa di Sefolosha. Finisce quindi 105-94 per i Thunder. In Gara 2 gli Heat partono subito alla grande acquisendo un vantaggio che ha permesso a Miami di resistere ad un tentativo di rimonta dei padroni di casa. Si vola, quindi, a Miami con il risultato di 1-1. In Gara 3 il primo tempo finisce quasi in parità. Nel secondo tempo OKC tocca la doppia cifra di vantaggio ma alcuni errori riportano gli Heat in partita. Alla fine saranno LeBron James e compagni a festeggiare. 91-85 e 2-1 per Miami.
In Gara 4 per la prima volta è OKC a partire a razzo. Chiudono il primo quarto sul 33-19 per poi vedersi ridurre a soli tre punti a fine primo tempo. Protagonista della gara è Russell Westbrook con 43 punti. Nel secondo tempo Oklahoma è a +10 ma gli Heat compiono l’ennesima rimonta. Merito di Mario Chalmers che regala il 3-1 a Miami grazie a 12 punti. In Gara 5 l’inizio è caratterizzato da equilibrio ma sono gli Heat a chiudere in vantaggio il primo quarto. Nel secondo LeBron e compagni raggiungono il +17 poi ridotto a 10 dal tentativo di rimonta di OKC. Alla ripresa gli Heat chiudono il terzo quarto sul 95-71. La partita finisce sul 121-106 e Miami vince la serie per 4-1. LeBron James chiude con una tripla doppia conquistando così il suo primo anello. Viene anche nominato MVP delle finali. Si tratta invece del secondo titolo della franchigia della Florida.
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