I capitolini battono i pugliesi 1-0 dopo aver disputato una gara solida ma non bellissima. Eppure, qualcuno sembra non essere contento.

Lecce-Roma segna il ritorno alla vittoria della banda Fonseca dopo il brusco schiaffo incassato, appena pochi giorni fa, dall’Atalanta di Gasperini tra le mura amiche dello stadio Olimpico. Gli ospiti piegano i salentini grazie ad un colpo di testa di Edin Dzeko, sempre più imprescindibile per il tecnico portoghese, incassando la secondo vittoria consecutiva in trasferta dopo l’affermazione del Dall’Ara. Sempre griffata dall’ariete bosniaco.

I giallorossi, vestiti di bianco per l’occasione, incamerano tre punti d’oro che proiettano la Roma al quinto posto in classifica con 11 punti in cinque gare: due in meno rispetto all’Atalanta dei miracoli, uno di ritardo sul super Napoli di Ancelotti che contenderà lo scudetto ai cannibali della Juventus e uno in più sulla scintillante Lazio di Inzaghi. Tre vittorie, due pareggi ed una sola sconfitta con 11 reti segnate e 9 subite.

L’affermazione del “Via del Mare” è fondamentale per diversi fattori: soffoca le polemiche dell’ultima partita, rasserena l’ambiente in vista della trasferta europea di Europa League contro gli austriaci del Wolfsberg e dona convinzione ai protagonisti. Un goal fatto, zero subiti e tre punti incassati. Tutti felici? Assolutamente no. E qualcosa, onestamente, non torna.

Difendere la prestazione di Lecce-Roma

L’italiano è una lingua meravigliosa che non finisce mai di stupire. È talmente plasmabile che una frase, sapientemente inserita in un contesto di tensione serpeggiante, potrebbe mistificare la verità. E noi non lo vogliamo. La Roma, almeno oggi, non lo merita. Scrivere o dire che “La Roma non avrebbe dovuto lasciare in partita fino alla fine il Lecce” è corretto. Esattamente ciò che è successo, è il rimprovero supremo da scagliare contro Fonseca.

Pensare (e non solo, ndr) che “La Roma ha sofferto il Lecce”, invece, non corrisponde al vero sviluppo della partita che, tutti quanti, abbiamo visto disputare dalle due compagini in terra salentina. Le statistiche, impreziosite dagli highlights, possono supportare questa tesi che, stranamente, viene cavalcata da poche persone.

I capitolini escono dal “Via del Mare” con tutti i dati a favore, tranne quello dei “Tiri nello specchio di porta”. In quel caso, la posta viene equamente spartita con il Lecce di Liverani. Fonseca esce dalla Puglia con un maggior possesso palla, strano dato per chi “soffre gli avversari”, sfiorando il 60% di dominio (40% per i padroni di casa), tira di più degli avversari (19 vs 13), batte più angoli (11 contro 4) e, come la neopromossa, tira 6 volte verso lo specchio della porta. Ah, segna un goal in più. Non proprio un dettaglio in questo magnifico sport.

Una ripresa soporifera per Pau Lopez

Una ripresa da spettatore per Pau Lopez dopo aver vissuto un primo tempo di ordinaria amministrazione. Perché sì, tiri noiosamente centrali, palloni che terminano la loro corsa sull’esterno della rete, cross mai pericolosi e tentativi velleitari non sono certamente da annoverare tra le palle goal dell’incontro.

Se da una parte la Roma non riesce ad infliggere il meritato colpo finale al Lecce, i salentini non si rendono praticamente mai pericolosi dalle parti dell’estremo difensore spagnolo arrivato in estate dal Betis Siviglia. Esiste una colpa da affibbiare alla banda Fonseca in Lecce-Roma? Certo, l’incapacità di siglare il secondo ed il terzo goal. Segnature che avrebbero potuto far rifiatare i capitolini che, a quel punto, avrebbero gestito placidamente una gara dall’esito ormai scontato.

In terra pugliese, la Roma è apparsa poco cinica ed imprecisa. E questo è un punto da migliore. Ma, nonostante questo aspetto negativo, i giallorossi escono da Lecce con tre punti di fondamentale importanza, senza aver praticamente mai sofferto. Perché se Juventus ed Inter vincono di misura si parla di affermazione dettata dal cinismo e dalla maturità della squadra? I romani, forse, non hanno replicato la stessa prestazione nella bellissima città pugliese?

Eppure, nella Città Eterna c’è qualcuno che ha storto il naso. Dopo una vittoria esterna. Forse è arrivato il momento di difendere a spada tratta la nuova Roma di Fonseca, senza farsi trascinare dai piccoli affluenti che denigrano ogni passo dei capitolini. Perché una vittoria in trasferta, con zero goal subiti è sempre motivo d’orgoglio e mai di polemica…

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