Con la legge di bilancio, sono in arrivo le nuove misure che mirano in primis a sostenere le donne che provano ad entrare a far parte del mondo del lavoro, ma anche quelle che sono già delle lavoratrici.

La bozza della legge di bilancio

Nella bozza della legge di bilancio si evince che verranno introdotti gli sgravi al 100% per tutte quelle aziende che assumeranno una donna; inoltre, per il biennio 2021-2022, esse godranno dell’esonero contributivo. All’appello non mancheranno neanche gli incentivi per incoraggiare e supportare le imprese tutte al femminile.

Sgravi al 100% per le assunzioni femminili

Il suddetto sgravio sarà riconosciuto “nella misura del 100%”, tuttavia è previsto un limite massimo d’importo “pari a 6mila euro annui”. In più, nella bozza si specifica che le assunzioni delle donne dovranno “comportare un incremento occupazionale netto calcolato sulla base della differenza tra il numero dei lavoratori rilevato in ciascun mese e il numero dei lavoratori mediamente occupati nei dodici mesi precedenti”.

Il fondo a sostegno dell’Impresa femminile

Altro punto fondamentale della legge di bilancio è il fondo a sostegno dell’impresa femminile. Ciò a cui si mira è a sostenere – non soltanto economicamente – le iniziative imprenditoriali e le imprese femminili. L’idea prende forma a seguito della revisione dei dati, sia del nostro Paese che internazionali, i quali mostrano chiaramente che il numero di donne che decidono di lanciarsi in questo genere di avventure è ancora piuttosto esiguo. Inoltre, presso il Mise verrà istituito Il Comitato impresa donna, organismo che si dovrà assicurare che tutto ciò che riguarda il Fondo funzioni con regolarità.

Le decontribuzione per le assunzioni al Sud fino al 2029

Altra buona notizia, ma per il sud Italia: per aiutare concretamente tutti i lavoratori che, a causa dell’emergenza sanitaria, stanno affrontando non poche difficoltà, è prevista una proroga fino al 31 dicembre 2029 della decontribuzione per le assunzioni nel Meridione. Per i contributi versati fino al 31 dicembre 2025 il taglio sarà del 30%; per il 2026 e il 2027 si arriverà al 20%; nel 2028 e 2029 si giungerà al 10%.

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