Il lending crowdfunding, una forma di investimento che rientra nella più vasta area del crowdinvesting, è uno strumento moderno che consente di ottenere finanziamenti rapidi e di diversificare il portafoglio degli investimenti.
La crisi economica alla quale si sta assistendo come conseguenza della pandemia di coronavirus sta limitando le capacità di investimento delle imprese. Oggi, tuttavia, le startup e le Pmi che necessitano di reperire capitali in tempi brevi possono accedere a fonti di finanziamento alternative, più veloci e flessibili rispetto al tradizionale credito bancario. Un’opportunità decisamente interessante, come si evince dalla guida stilata dagli esperti del settore di Concrete Investing, è quella offerta dal lending crowdfunding.
In un periodo in cui le banche hanno chiuso i rubinetti che garantivano l’accesso al credito alle nuove piccole e medie imprese, il lending crowdfundig (o lending p2p) rappresenta una soluzione concreta di approvvigionamento. L’incontro tra la domanda e l’offerta si svolge completamente online, grazie alla presenza di piattaforme dedicate.
Secondo quanto riportato in uno studio condotto dall’Osservatorio Crowdfinvesting della School of Management del Politecnico di Milano, il vantaggio più consistente garantito dal lending p2p consiste nella rapidità, nella facilità e nella semplicità con cui reperire i finanziamenti. Ma non sono soltanto gli operatori attivi sul mercato a beneficiare di questa nuova e alternativa modalità di accesso al credito. Conosciuto anche come social lending, il lending crowdfunding si configura infatti come un’interessante forma di investimento anche per chi volesse fare fruttare i propri guadagni ed è alla ricerca di nuovi strumenti con cui differenziare il proprio portafoglio di investimenti.
Anche in Italia, come già avveniva negli Stati Uniti e nel resto d’Europa, gli investitori possono oggi contribuire alla sopravvivenza e alla crescita del tessuto imprenditoriale nazionale prestando denaro anche in modeste quantità. Usufruendo dei servizi offerti dalle piattaforme di lending crowdfunding, gli investitori possono selezionare la campagna che vogliono finanziare ed erogare la somma desiderata. Il capitale prestato verrà quindi restituito al termine del progetto che, generalmente, ha una durata variabile dai 6 ai 12 mesi. Il vantaggio per i prestatori è che il denaro investito sarà restituito maggiorato degli interessi precedentemente pattuiti, di norma superiori a quelli proposti dagli istituti di credito tradizionali.
Il social lending, in conclusione, ha il privilegio di mettere in contatto le aziende e i micro investitori, che difficilmente avrebbero avuto modo di incontrarsi. Questo, grazie alle piattaforme digitali, sempre più diffuse e utili anche nel settore dell’accesso al credito.