Lenny Kravitz, il rocker amante delle suggestioni soul

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Di Redazione Metropolitan

Lenny Kravitz è uno che la musica, come si suol dire, “ce l’ha nel sangue”. Il suo stile è sempre frizzante, una continua celebrazione della vita. La voce soul e l’entusiasmo con cui gioca a creare il suo rock traspaiono ad ogni nota regalandoci vibrazioni così buone da non volercene mai staccare.

Le tante forme del rock di Lenny Kravitz

Nato a New York il 26 Maggio 1964, Lenny Kravitz è figlio di di un produttore, Sy Kravitz, statunitense ebreo, e di Roxie Rocher, attrice. Proprio per la carriera della madre la famiglia si trasferisce ben presto in California ed è lì che nel piccolo Lenny si radica la passione per la musica. Impara a suonare basso, batteria, pianoforte e soprattutto la chitarra, ma fa parte anche del California Boys Choir venendo così a contatto anche con la musica classica oltre ad apprezzare il jazz. Messe le basi, dopo il diploma decide di tornare a New York per lanciare la sua carriera musicale, inizialmente con il nome d’arte Romeo Blue, ma dopo la firma del contratto con la Virgin Records nel 1988 torna ad essere semplicemente Lenny Kravitz. Proprio dall’essere se stesso comincia la sua bellissima carriera.

Dopo “Let Love Rule” (1989), il primo album con cui Lenny si è subito fatto notare grazie al singolo omonimo, il secondo album, “Mama Said” (1991) è quello a cui partecipa il compagno di liceo Slash nel brano “Always on The Run” e che contiene la meravigliosa “It Ain’t Over ‘Til It’s Over“. Miles Davis, Jimi Hendrix e Prince (che ha adorato al punto di aver dichiarato che con la sua morte ha visto morire anche una parte di se stesso) sono alcuni degli artisti a cui si ispira nel comporre. Il rock di Lenny è tanto affascinante e suggestivo proprio per la miscela di generi che si incastrano nei riff di chitarra memorabili.

I Grammy Awards, la musica positiva

É il caso di “Are You Gonna Go My Way“, parte del terzo album omonimo del 1993 con cui il suo nome raggiunge le vette delle classifiche USA e UK, o “Fly Away” del quinto album, “5” (1998) dove il sound passa dalla psichedelia dei primi album ad un rock più orecchiabile. Con questo album Lenny diventa molto popolare anche in Europa e vince il suo primo Grammy Award per la “migliore interpretazione vocale rock maschile“, e sarà così anche nelle tre edizioni successive. Anche la voce pluripremiata è capace di passare da un rock energico e da “good vibes” ad espressioni soul toccanti per le quali non possiamo fare altro che riconoscere la straordinarietà del talento di questo uomo. Come dimenticare, infatti, l’intimo pianoforte di “I’ll Be Waiting“?

Gli album successivi hanno tutti debuttato nelle prime posizioni delle classifiche in vari Paesi grazie alla fama mondiale ormai raggiunta da Lenny Kravitz: il rock di questi ultimi tre album ha molte più contaminazioni soul pop, con singoli come “Stand” (da “Black And White America” del 2011), “The Chamber” (da “Strut” del 2014) o “Low” (da “Raise Vibrations” del 2018).

Lenny Kravitz ha saputo creare uno stile ad hoc grazie al fatto di incarnare un mix tra la cultura afro e il rock, grazie all’amore per musica classica, jazz, blues di cui ha saputo fondere gli elementi trasportandoli nella sua musica energica e suonando quasi tutti gli strumenti con cui ha creato le melodie, oltre che scrivere i testi.
Non si può definire con un solo aggettivo la sua musica, ma se fosse possibile, “positiva” sarebbe una delle parole che più metterebbe d’accordo i fan: anche le ballate più intime sanno toccare in profondità senza però farci perdere l’equilibrio.

Lenny Kravitz in concerto. Credit:maxmetal.net.

L’arte di Lenny Kravitz è amore per la vita

Credo proprio che questa sia una delle magie di Lenny: la positività e l’amore per la vita che riesce a trasferire in tutto quello che fa, musica in primis, vantando anche collaborazioni con David Bowie, Madonna, Michael Jackson, Mick Jagger. Se sul palco è magnetico e fa divertire e innamorare le folle, anche sul grande schermo ha saputo dare delle ottime prove (talento ereditato dalla madre? Chissà) recitando in Hunger Games, Precious e Zoolander. Nel 2003 ha fondato uno studio di design, Kravitz Design Inc. e si è impegnato anche nel sociale con la UN Nations Millennium Campaign contro la povertà. Un uragano di energia positiva con cui contaminare il mondo, insomma. E noi ne siamo ben lieti.


Francesca Staropoli

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