La letteratura russa con le sue atmosfere ora oniriche, ora realiste, immerse in un clima che, oramai, non esiste più, ha spesso esercitato grande fascino sui lettori. I grandi romanzi russi hanno da sempre rappresentato la verità, analizzando le debolezze dell’animo umano in ogni sua sfumatura. Di seguito, dodici grandi opere da leggere almeno una volta nella vita.

Letteratura russa: profetica, attuale, illuminante

La letteratura russa, esplose fra l’800 ed il ‘900, ad una velocità inimmaginabile. In questo periodo, nascono numerose personalità letterarie, e opere che diverranno in seguito, dei classici intramontabili: da Turgenev a Puškin, Gogol’, Dostoevskij, Nabokov, sono solo alcuni degli esponenti che resero il romanzo russo alla pari di altri retaggi letterari provenienti da altri paesi, in così breve tempo. Probabilmente, ciò scaturiva dal pullulare di nuovi ambienti intellettuali che la Russia Imperiale https://metropolitanmagazine.it/romanov-cultura/ di quei tempi vedeva sorgere, a discapito di altre zone povere e misere.

Letteratura russa - Photo Credits: amazon.it
Letteratura russa – Photo Credits: amazon.it

Questo, è infatti un periodo molto fiorente non solo per la letteratura ma anche per la musica, i teatri, la composizione. La letteratura russa, è da sempre un filone appartenente ad una produzione di opere che va dal romanzo psicologico, alla denuncia sociale, al mito magico, alle atmosfere noir. Di seguito una serie di libri poco menzionati che un lettore dovrebbe almeno concedersi almeno una volta nella vita.

Letteratura russa, magia e mistero: Il maestro e Margherita, Bulgakov

Un romanzo visionario, estremo, con un tono quasi solenne che fa da sfondo allo scorrere delle pagine: libro considerato di un certo pregio, pubblicato nell’URSS degli anni venti e trenta, grazie ad alcuni editori che la notte battevano a macchina libri come questo, censurati dal regime. La versione integrale arriva nelle nostre librerie proprio grazie a questi silenziosi eroi del mondo dell’editoria. Romanzo controverso e visionario, uno dei più intensi e magici della letteratura russa. Un’opera che ha tutto: atmosfere oniriche, magia, teologia, amore, ironia. Un viaggio fatto di visioni.

“Seguimi lettore! Chi ha detto che non c’è al mondo un amore vero, fedele, eterno? Gli taglino la lingua malefica a quel bugiardo! Seguimi lettore e io ti mostrerò un simile amore!” 

Letteratura russa e denuncia sociale: I racconti, Čechov

Non propriamente un romanzo, ma una serie di racconti. Čechov è un medico arrivato con fatica alla laurea poiché da sempre appassionato di letteratura. Nei suoi testi, adotta una visione scientifica, particolareggiata e quasi degna di precisazione chirurgica nelle sue produzioni letterarie. Probabilmente, questo approccio così scientifico alla letteratura, è dovuto al retaggio dei suoi studi prettamente tecnici. Lo scrittore, in questa raccolta, mostra la realtà così com’è. Una serie di personaggi popolano le pagine, immersi in una routine in cui fanno da sfondo pensieri esistenzialisti. Denunce sociali, critiche al sistema sanitario russo, come accade nel racconto La stanza numero 6; il tutto condito da una prosa essenziale, scorrevole e volta a rappresentare la realtà.

Letteratura russa, due opere di Gogol’: Le anime morte

Doppietta per Gogol’. Il primo libro è un’istantanea della Russia contemporanea allo scrittore: un’opera tragicomica, picaresca a tratti, che descrive la vita di provincia oltre alla caricatura di essa stessa. Un’ironia pronta a svelare la corruzione di ogni strato del paese. Čičikov, protagonista del libro, si aggira alla ricerca di anime morte, ovvero, i servi della gleba morti ma non ancora registrati al censimento. L’idea è ottenerne un guadagno, e per farlo, si propone a personaggi avidi e abietti, morti dentro, ma in vita. Ritratto di una società corrotta.

Il cappotto, Gogol’

Nella seconda opera, Gogol’ narra di un impiegato alienato dalla società che ritrova il proprio beneficio sociale, solo tramite l’acquisto di un cappotto. Derubato dal prezioso indumento, depresso e malato, muore diventando un fantasma che vaga per le vie di Pietroburgo a derubare i passanti dei loro cappotti. La storia profetica dell’alienazione sociale.

Un mondo sinistro, Nabokov

Vladimir Nabokov, è conosciuto principalmente per Lolita, suo grandissimo capolavoro. Ma la sua abilità nella prosa lo condusse alla produzione di numerose opere: Il dono, La gloria, ed altri romanzi avvincenti. Un mondo sinistro, è invece il libro più politico di Nabokov. Percorso da un’estrema etica, fra le pagine dell’opera si evince una difesa ferrea dello spirito individuale e della sua libertà creativa: un libro che demonizza ogni forma di dittatura, di oppressione sociale e prepotenza, esaltando il principio che sancisce il bene collettivo a discapito del singolo.

Il ballo, Nemirovsky

Irene Nemirovsky, conosciuta principalmente per Suite francese, soprattutto negli ultimi anni, vanta una produzione letteraria abbastanza interessante: Il ballo, è il dramma di un amore respinto. Una critica nei confronti della borghesia degli anni Trenta, ricca e dedita all’apparenza.

Memorie del sottosuolo, Dostoevskij

Non solo Delitto e Castigo: molte sono le opere di questo autore che spesso e volentieri si dimentica di analizzare o citare, dando priorità a quelle più conosciute. Grande romanziere e pensatore, Dostoevskij è, probabilmente, il più grande autore russo seguito da Tolstoj. Memorie del sottosuolo, è edito la prima volta nel 1864. Il romanzo diviso in due parti: nella prima parte è presente un monologo prettamente intriso di ideologia sociale che critica gli ideali del tempo. La seconda parte invece, racconta la storia del protagonista un uomo colto che nonostante la conoscenza, si macchia di azioni ignobili.

La morte di Ivan Il’ič, Tolstoj

L’opera, narra di un uomo che pensa e ragiona sull’ineluttibilità della morte. Scritta da Tolstoj in un periodo particolare della sua vita, in procinto di convertirsi al cristianesimo ed in seguito ad una crisi spirituale. Romanzo molto attuale: l’ambizione verso la sete di denaro che combatte contro l’etica morale.

Autori russi, letteratura e libri - Photo Credits: nl.pinterest.com
Autori russi, letteratura e libri – Photo Credits: nl.pinterest.com

Il giocatore, Dostoevskij

Una disamina in cui l’autore analizza e descrive i meccanismi del gioco d’azzardo in tutte le sue sfumature; Dostoevskij conduce a sua volta un’attenta analisi relativa alle variegate personalità degli uomini europee del tempo, diversi per istruzione, rilevanza sociale e nazionalità.

Resurrezione, Tolstoj 

Considerato dallo stesso Tolstoj il suo miglior libro, pare si arrabbiasse molto quando il suo pubblico lo lodava solo per Guerra e pace. Questo romanzo, vide un lavoro estenuante che durò circa dieci anni. Una donna, è condannata erroneamente in un campo di prigionia siberiano. Il principe Nekhljudov, cercherà di aiutarla per espiare il suo peccato avvenuto dieci anni prima. In quest’opera, lo scrittore pone le basi per la definizione di una delle sue ideologie principali: non si può combattere il male con il male.

Diario di un uomo superfluo, Turgenev

L’autore di Padri e figli, in questo libro scritto sotto forma di diario, racconta la storia di un trentenne in procinto di morire: Culkaturin. A questo proposito, decide di percorrere la sua vita mettendola per iscritto. La storia che ne deriva, è quella di un uomo vissuto invano, o come dirà lo stesso protagonista, ”superfluo”. Una definizione che attraverserà gran parte della letteratura russa ottocentesca.

Il giunco mormorante, Berberova

Due amanti si separano a Parigi all’inizio dell’ultima guerra mondiale per poi ritrovarsi, anni dopo, in Norvegia. Una storia che inizia in un limbo fra libertà e mistero, una vita segreta che si cerca di proteggere, messa in ombra, pian piano, dalla vita comune. Un romanzo intenso, decalogo dell’amore e della libertà, ma specialmente la narrazione su quella parte di vita da difendere e di cui nessuno sa nulla.