Letture femministe davanti al camino

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Di Redazione Metropolitan

Quando questo articolo uscirà, probabilmente il natale sarà già terminato. Noi BRAVE, però, pensiamo che non ci sia bisogno di date, feste comandate e ricorrenze per fare e farsi un regalo. Specialmente se parliamo di letture femministe!

Abbiamo stilato questo “programma di lettura”, da portare avanti durante le vacanze di natale Partiremo da un livello “base”, per arrivare a dei saggi più ricercati e anche qualche romanzo.

Letture femministe: per iniziare

Probabilmente, i pranzi e le cene in cui ci siamo ritrovati/e in questi giorni, ci hanno ricordato che il femminismo non è ancora digerito da chiunque. Se avete una madre, una sorella, una zia, o anche un padre o un fratello, ancora convinti che il femminismo sia la supremazia femminile e che fareste meglio a imparare a cucinare piuttosto che studiare, abbiamo quello che fa per voi. “Dovremmo essere tutti femministi” (Einaudi, 2015) di Chimamanda Ngozi Adichie.  Lei è un’autrice originaria della Nigeria, pluripremiata grazie ai suoi romanzi, che racconta in modo semplice ed esaustivo il ruolo del femminismo nel XXI secolo. Questo non è un vero e proprio saggio, ma un pamphlet di appena 50 pagine, tratto da un TEDtalk della scrittrice. Dunque è uno dei migliori testi se si è completamente digiuni di femminismo, ma si vuole comunque rimanere nella contemporaneità e nell’attualità.

Se invece, volete  un libro dalle tinte forti, ma comunque approcciabile vi consiglio vivamente “King Kong theory” ( Fandango Lubri, 2020) di Virginie Despentes. Un’attivista e scrittrice francese, che si è sporcata davvero le mani con alcune delle problematiche femministe più discusse: stupro, pornografia, prostituzione e tanto altro. Un inno alla rabbia e alla libertà femminile, espresse anche attraverso teorie controverse. Il libro è un ibrido tra autofiction e saggio, ma il suo stile e le sue idee vi rapiranno.

Altro libro fondamentale per le/i newbie dovrebbero essere i saggi di Virginia Woolf, “una stanza tutta per sè” e “le tre ghinee”, che gettano le basi del pensiero femminista, con interessanti collegamenti anche al mondo delle arti e della letteratura.

Letture femministe: Grattando la superficie.

Per tutti coloro che hanno già un’infarinatura sulle tematiche femministe, consigliamo invece due saggi.

Il primo è “Donne, razza e classe” ( Edizioni Alegre, 2018) di Angela Davis. Il 2020 è stato un anno cruciale per la comunità afroamericana, e abbiamo visto anche il ritorno in campo di Angela Davis, femminista, marxista e antirazzista. Il femminismo nel 2020 non può che intersecarsi con la lotta la classismo e al razzismo e Angela Davis lo sa bene e ce lo ricorda fin dal titolo. L’autrice parte dallo schiavismo, all’idea di “superiorità della razza bianca” per arrivare anche ai movimenti delle suffraggette  e al mito dello “stupratore nero” . Un saggio scritto nel 1981, ancora oggi di riferimento per il femminismo intersezionale.

Il secondo saggio, invece, è molto più controverso: “Perchè non sono femminista” (Sur, 2018) di Jessa Crispin. Una critica feroce al femminismo pop, e a come i movimenti di lotta siano diventati ormai un brand. Jessa Crispin ci mette in guardia: se il femminismo verrà inglobato dal mito dell’epowerment, se saremo dentro al sistema, fuori non resterà nessuno a combattere.

Bonus: due romanzi sulle relazioni tossiche

Per chi invece vuole leggere qualcosa per svagarsi, senza però spegnere il cervello, abbiamo da consigliarvi due romanzi.

Il primo romanzo è uscito proprio nel 2020, e parliamo di “Nella casa dei tuoi sogni” (Codice, 2020) di Carmen Maria Machado. L’autrice racconta la sua esperienza di abusive relationship, come parte di una coppia lesbica. L’intento è quello di smantellare lo stereotipo del partner maschio abusante, raccontare una realtà di cui si parla poco (l’abuso nelle relazioni omosessuali). Machado racconta anche come è stata plasmata da quella situazione, e quali insegnamenti ne ha tratto.

Il secondo romanzo che vi suggeriamo, è “Miden”(Mondadori, 2018) di Veronica Raimo. Parliamo anche in questo caso di abusive relationship, ma da punti di vista diversi. Una ragazza una mattina, bussa alla porta di una casa e afferma di essere stata abusata. La casa è quella dell’attuale compagna dell’uomo accusato. Il romanzo racconta cosa significa convivere con il dubbio di avere un fidanzato abuser, ma riporta anche il punto di vista dell’uomo: lui non si è mai accorto di star facendo del male all’ex fidanzata.

Veronica Raimo, Miden, Mondadori 2018.

Entrambi i romanzi raccontano la violenza all’interno della coppia, da punti di vista diversi, e con stili diversi.

Speriamo che questi consigli vi abbiano stuzzicato un po’ di curiosità, e vi auguriamo di fare tante letture coraggiose durante queste vacanze!