L’appello del presidente Zelensky, che ha chiesto armi, sta raccogliendo le prime risposte. La svolta è arrivata da Berlino, dove Olaf Scholz ha dato il via libera alla fornitura di mille armi anticarro e 500 missili terra-aria Stinger all’Ucraina perché, ha spiegato il cancelliere, questa aggressione segna “un cambiamento epocale” per l’Europa.

La pressione sul cancelliere tedesco era cresciuta notevolmente sabato, dopo aver ricevuto in cancelleria il premier polacco Morawiecki e il presidente lituano Nauseda. Era stato in particolare il leader di Varsavia a dare ai tedeschi degli “egoisti”, e a definire una “barzelletta”, davanti ai giornalisti, la consegna di 5mila elmetti per gli ucraini annunciata dalla Germania nelle settimane scorse. L’obiettivo della trilaterale, stando alla Polonia, sarebbe stato proprio quello di “scuotere le coscienze” a Berlino. 

Il Belgio invierà 2mila mitragliatrici e 3.800 tonnellate di carburante, mentre nei prossimi giorni dovrebbero arrivare nuovi aiuti italiani, anche di carattere militare. Il governo invierà verso Est altri aerei militari Eurofighter e sosterrà la difesa del popolo ucraino facendo arrivare mezzi e materiali di protezione come elmetti, giubbotti antiproiettile e rilevatori di ordigni. Pronti, aveva annunciato il premier Draghi parlando alla Camera, “circa 1.400 uomini e donne dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, e con ulteriori 2.000 militari disponibili”.

Iniziative analoghe sono attese dal presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui “questa guerra durerà molto a lungo”. Oggi non a caso si riuniscono i ministri degli Esteri Ue proprio per valutare l’attivazione dello European Peace Facility: in sostanza fondi ed equipaggiamenti per la difesa di Kiev. “Faciliteremo la consegna di aiuti militari, l’Ucraina democratica prevarrà”, ha annunciato il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel in un tweet