Storie di calcio. Storie di sport. Storie pazzesche da ricordare. Il River Plate, una delle due squadre argentine più importanti insieme ai rivali storici del Boca Juniors, sconfigge l’avversario di turno in Copa Libertadores dando un calcio, metaforico, anche al Coronavirus. Il focolaio del virus pandemico esploso nel gruppo squadra, infatti, aveva decimato i calciatori: Marcelo Galardo è stato costretto a non schierare un portiere di ruolo mandando in campo undici calciatori contati. Risultato? Vittoria per 2-1.
River Plate: vittoria e passaggio del turno vicino. Tutto senza portiere
Turno passato con modalità leggendarie. Il Covid-19 ha colpito duramente la rosa dei biancorossi che, contro il Santa Fe, non hanno potuto schierare diversi titolari e nessuno dei quattro portiere disponibili nella rosa. Marcelo Gallardo, mister del River Plate, non si è perso d’animo: tra i pali si è immolato Enzo Perez, di ruolo centrocampista. Il 35enne ha subito una rete, siglata da Kelvin Osorio al 73′, nell’affermazione casalinga della sua squadra. Una vittoria che valica, certamente, la questione sportiva: gli argentini, infatti, sono riusciti a sconfiggere, in soli novanta minuti di gioco, avversario e Coronavirus. Una tempra, mista ad abnegazione, che rasente il commovente.
Il portiere improvvisato, schierato in porta per un affaticamento muscolare, si è rivelato decisivo ai fini del risultato finale neutralizzando qualche sortita offensiva della squadra ospite. Le reti sigliate da Fabricio Angileri e Julian Alvarez hanno spianato la via della vittoria, clamorosa per la mole di indisponibili, a Marcelo Gallardo. Evocativo, dopo il triplice fischio finale, l’abbraccio di gruppo che raccolto i superstiti guidati da un allenatore che, alla vigilia, contava i calciatori che cadevano vittime del virus pandemico. Adesso, il passaggio al turno successivo è vicino.
Seguici su Metropolitan Magazine