Alla scoperta del mondo pallonaro, a 107 anni dalla conquista di Tripoli
Il 19 ottobre 1912 la Libia divenne colonia italiana, sotto la guida del Presidente del Consiglio Giovanni Giolitti e del monarca Vittorio Emanuele III. Un evento che sconvolse quella terra alle prese con l’indipendenza dai turchi e che si vide ridotta umanamente, militarmente ed economicamente all’osso sotto il regime fascista: il principio di fondo era dare continuità al colonialismo dell’Impero romano.
Il colonialismo italiano portò però, in Libia, il calcio. Uno sport che si diffuse a macchia d’olio già negli anni ’20, ma che vide nascere i primi club solo intorno agli anni ’40; mentre la prima selezione libica nacque dopo l’indipendenza (24 dicembre 1951) per prendere parte ai Giochi Panarabi del 1953.
Palmarès
Sebbene la Libia sia nei circuiti FIFA dal 1962, la sua nazionale non ha mai conquistato una qualificazione alla fase finale dei mondiali. In compenso, questa selezione ha un grande storico in merito alle competizioni intracontinentali.
La Libia si è qualificata per tre volte alla fase finale della Coppa d’Africa, arrivando solo seconda nel 1982, sconfitta dal Ghana ai calci di rigore. Si annovera una finale in Coppa delle Nazioni Arabe, vinta dal Marocco ancora alla lotteria degli undici metri. I cavalieri del Mediterraneo, come sono soprannominati i calciatori libici, vantano come ciliegina sulla torta il trionfo nel Campionato delle Nazioni Africane del 2014 (la terza edizione di una competizione che differisce dalla Coppa d’Africa per il fatto che ogni nazionale può convocare solo calciatori che militano nel proprio campionato interno).
La rivalità
Le uniche vere rivalità per la nazionale libica sono dettate dalla vicinanza geografica; non a caso, la Libia è rivale degli altri Paesi del Maghreb: Algeria, Marocco, Egitto e Tunisia.
I calciatori più importanti
Balza agli occhi la presenza, in mezzo al campo, di Ahmad Benali: centrocampista offensivo classe ’92 ex Brescia e Pescara, ora in forza al Crotone.
Il capitano della nazionale nord-africana è Muhammad Nashnoush, portiere 31enne militante nell’Al-Ahly Sports Club di Tripoli. A centrocampo, invece, impera il gigante 23enne Ali Elmusrati, centrale del Vitória Guimarães.
Menzione a parte va fatta per una vecchia conoscenza del campionato italiano, Saadi Gheddafi (terzogenito del dittatore libico). Lo ricorderete sicuramente per i trascorsi (due presenze totali in Serie A) con le maglie di Perugia, Udinese e Sampdoria. Un’operazione palesemente commerciale da parte di Luciano Gaucci, che lo acquistò solo perché il rampollo di casa Gheddafi, all’epoca, deteneva la Tamoil, il 7% delle quote della Juventus e il 33% di quelle della Triestina.
Infine, impossibile non citare l’attuale c.t. della Libia, Javier Clemente, ex calciatore di ruolo centrocampista e allenatore con un curriculum di tutto rispetto.