Uno dei capolavori firmati Walt Disney Productions, oggi, compie 50 anni dalla prima proiezione negli Stati Uniti : “il libro della giungla”. Il diciannovesimo classico d’animazione, che trae diretta ispirazione dall’omonimo libro di Rudyard Kipling, fu anche l’ultimo ad essere supervisionato da Walt Disney in persona, morto durante la produzione del film. 

Era il 18 ottobre del 1967 quando  la storia del “cucciolo d’uomo” allevato dai caratteristici animali della giungla, veniva raccontata sul grande schermo. Una prova superata, degna dell’impegno riversato in ogni singolo fotogramma, segnata dallo stile classico che aveva reso uniche e riconoscibili le straordinarie e intramontabili opere di Walt Disney.

Nel tradurre l’intento originario di dar vita al romanzo di Kipling, gli sceneggiatori all’opera risposero alla necessitá di ammansire i toni delle pagine da cui traevano ispirazione. Il risultato, nel suo complesso, riusci’ a conciliare, in modo ineccepibile, la morale sottesa al racconto e l’ambientazione anche leggera dello stesso. Ancora una volta, dei protagonisti a 4 zampe, ostentavano una personalita’ all’altezza di qualsiasi altro bipede con titolo nobiliare al seguito.

Fu questa una delle primissime occasioni in cui i doppiatori originali dei personaggi plasmarono le espressioni e le personalitá degli stessi, fungendo da modello guida per i disegnatori. Il film ottenenne un successo clamoroso con un guadagno di 73 milioni di dollari solo negli Stati Uniti, acaparrandosi il quarto posto tra le produzioni con il maggiore incasso quello stesso anno.

Una critica entusiasta e spinta, anche, dalla dipartita del creatore, si mosse nella direzione quasi unanime di consacrare questo capolavoro d’animazione alla maestosita’ che meritava. Accompagnato da colonne sonore difficilmente riservabili al dimenticatoio, “Lo stretto indispensabile” figuro’ tra i nominati per il premio Oscar alla migliore canzone, nel 1968. Una vittoria, materialmente, non ottenuta ma affettuosamente raggiunta.

Oggi, nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, non possiamo far altro che ricordare uno di quei classici dell’animazione che mai e poi mai risentira’ del trascorrere inesorabile del tempo.

Alessia Lio