Italians do it better si dice spesso all’estero, ma per rimanere in tema con il paese forse bisognerebbe dire Les Italiens le font mieux. In Ligue 1 c’è una sola squadra che dopo queste prime 7 giornate è rimasta imbattuta: si tratta del Nizza. La formazione della Costa Azzurra al momento è quarta con 13 punti in cascina e una voce ferma a 0 nella casella sconfitte. Tra le chiavi dell’ottimo avvio stagione non può che esserci il tecnico Francesco Farioli, che come si può ben intuire è italiano. Andiamo dunque a scoprire qualcosa di più sulla squadra.
Ligue 1, il Nizza vola guidato da Francesco Farioli
Spesso e volentieri le squadre che non sempre riescono a ritagliarsi spazi nell’alta classifica partono forte, salvo poi spegnersi dopo qualche giornata. L‘OGC Nice però sembra ben lungi dal puntare a questa situazione. Dopo una partenza particolare, con tre pareggi consecutivi tra Lilla, Lorient e Lione, forse in pochi avrebbero scommesso sulla squadra. Nell’ordine, alla prima di campionato una disattenzione all’ultimo minuto su un calcio di punizione aveva congelato l’Allianz Riviera, che già assaporava i primi tre punti della sua stagione. Con il Lille infatti il match era terminato 1-1. Risultato fotocopia con il Lorient, anche se la squadra ha sempre mostrato il suo essere propositiva: veloce nelle triangolazioni, abile a sfruttare la fasce. Aveva pesato sempre qualche disattenzione in fase difensiva da parte dei singoli.
Poi nella seconda terna di partite sono arrivati altrettanti successi e tra l’altro nei match sulla carta più complicati. 2-0 allo Strasburgo, poi un clamoroso 2-3 al parco dei principi contro il PSG. Quello è stato il giorno in cui il mondo ha scoperto Tarem Moffi, autore di una doppietta e un assist, con una prestazione da incorniciare. A chiudere i giochi, per il momento, le ultime due settimane con la vittoria sul campo del Monaco per 0-1 e ieri il pareggio con il Brest in casa, ex capolista poiché lo era alla vigilia della settima di campionato. Se le partite precedenti erano state il simbolo della manovra offensiva, quella contro i monegaschi invece ha avuto due assoluti protagonisti: Burka e Boga. L’estremo difensore ha parato due rigori, sbarrando la porta a Balogun in entrambi i casi, mentre l’ex Sassuolo al 91′ si è inventato una serpentina micidiale che gli ha consentito di saltare due-tre giocatori prima di concludere a rete e regalare i tre punti ai suoi.
La chiave è in panchina
La storia di Francesco Farioli è decisamente particolare e inusuale rispetto a ciò a cui si è generalmente abituati. Il primo dato che può stupire è il fatto che lui abbia 34 anni. Da un lato ci riporta al caso Nagelsmann, ovviamente in termini e modalità diverse, ma si potrebbe dire: carriera finita presto e vita dedicata a qualcosa di diverso. Farioli da giocatore vestì i panni del portiere a livello dilettantistico, poi decise di intraprendere la vita da studente, iscrivendosi in filosofia. La passione per il calcio ovviamente non viene messa da parte, tanto che la sua tesi verte proprio su questo ‘Filosofia del gioco: l’estetica del calcio e il ruolo del portiere‘. Il testo è più che interessante e viene pubblicato anche a Coverciano.
Comincia così ad avvicinarsi al mondo dei tecnici ma inizialmente affianca De Zerbi al Benevento prima e al Sassuolo poi ma in qualità di preparatore dei portieri. Le prime grandi occasioni le ha in Turchia e dopo le grandi esperienze al Karagümrük e all’Alanyaspor, il 30 giugno scorso è stato tesserato dal Nizza e in Costa Azzurra dopo qualche scetticismo iniziale ora non possono che dirsi più che soddisfatti. Certo, per sparare sentenze è ancora presto, ma l’impressione è che il Nizza non sia di passaggio nella zona alta classifica. E se dopo aver affrontato PSG, Monaco e Lione la casella sconfitte dice ancora 0, anzi due sue tre le hai anche vinte, allora i risultati non sono proprio frutto del caso.
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