Liliana Segre, il padre Alberto è stato un imprenditore nel settore tessile, vittima nel 1944 della Shoah. Ebraico non praticamente, Alberto aveva sposato Lucia Foligno, che lo aveva reso padre dell’unica figlia, la senatrice a vita.
Liliana Segre, chi era il padre Alberto
Oggi la presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza sarà tra gli ospiti di “Che Tempo Che Fa“, in onda stasera a partire dalle 20:30 su Raitre. Nato nel 1899 a Milano, Alberto è legatissimo ai genitori ed al fratello Amedeo. Frequenta il liceo ginnasio “Manzoni” ed è richiamato successivamente alle armi negli ultimi mesi della prima guerra mondiale come “Ragazzo del ’99” . Al termine del conflitto, frequenta l’Università Bocconi dove ottiene la laurea in scienze economiche e sociali: successivamente lavora nella ditta di famiglia come contabile insieme al fratello. Conosce Lucia Foligno ad un ballo, che sposa nel 1929: l’anno successivo nasce Liliana la prima ed unica figlia della coppia.
La Foligno si spegne a causa di un cancro a soli 25 anni nel 1931 ed Alberto si concentra sulla piccola Liliana, dedicandosi completamente a lei. Antifascista da sempre, nel 1938 a causa delle persecuzioni razziali decide di rifugiarsi ad Inverigo con figlia e genitori. Sospinto dall’amico Giorgio Pontremoli, sceglie di spostarsi in Svizzera dove viene arrestato al confine insieme alla figlia. Il 30 gennaio 1944 a seguito di un periodo trascorso al carcere di San Vittore, è deportato con la famiglia e Liliana ad Auschwitz. All’arrivo al campo di concentramento, lo separano dalla figlia e successivamente ucciso tre mesi dopo, mentre la Segre sarà liberata l’anno seguente. Ad Alberto Segre è stata dedicata una “pietra d’inciampo” piccolo blocco quadrato ricoperto di ottone incastonato nei marciapiedi, ideato dall’artista Gunter Deming a Milano, progetto incentrato sui deportati vittime della Shoah.
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