Liliana Segre, vittima di manacce sui social: indagati gli autori delle offese a sfondo razziale

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Di Redazione Metropolitan

Il vaccino anti-Covid somministrato alla senatrice a vita Liliana Segre ha di sicuro dato degli effetti, anche se non proprio quelli desiderati. Divenuta testimonial della campagna, quello cui si è sottoposta la Segre ha difatti fatto parlare – e non poco – gli italiani, che in un post su Facebook, pubblicato lo scorso 18 Febbraio, si erano lanciati in una serie di commenti ricchi di offese e minacce contro la senatrice. Tra questi, un’ex operaio tessile di Prato, ora residente in Sardegna, indagato dalla Procura di Milano, insieme a un ex panettiere di Viterbo, rimasto senza lavoro in seguito al lockdown. Rispettivamente di 75 e 40 anni, i due sono stati accusati di incitamento all’odio razziale.

Per entrambi è scattata la perquisizione: sul cellulare dell’ex operaio tessile sono state trovate fotografie di Hitler e Mussolini, ma la Digos esclude sue appartenenze a gruppi politici di estrema destra. Secondo la Procura, però, il tenore delle minacce rivolte alla Segre meritano di essere punite.

Francesca Perrotta