
Il gioco è un’attività necessaria e utile per i bambini. Costituisce il mezzo più pratico per entrare in contatto con la realtà, per conoscerla meglio e per crescere. Giocare è scoprire il mondo: si conoscono le cose, si esplorano i nuovi ambienti, si prende contatto con nuove situazioni, si impara a cavarsela con le proprie forze.
Scopri perché è importante salvaguardare il diritto del bambino alla libera espressione delle proprie capacità senza restrizioni.
L’importanza del gioco per i bambini
Pur nella diversità dell’impostazione ideologica, tutti gli studiosi di pedagogia sottolineano la grande importanza del gioco per i bambini. Il gioco è l’attività più importante per i bimbi. Anche gli adulti hanno bisogno di giocare, ma per essi rappresenta solo un momento di distensione, una salutare interruzione dai normali impegni.
Con il gioco il bambino viene stimolato a sviluppare le sue doti fisiche e motorie, diventa consapevole dei suoi mezzi e delle sue possibilità, intuisce le funzioni dei sensi, esplora il mondo e la vita di relazione.
Il bambino inizia a giocare fin dai primissimi giorni di vita: ama toccare gli oggetti che gli stanno intorno, portarsi i piedi alla bocca, sentire il tintinnio dei sonagli nella culla, e così via. Sotto i tre anni, anche se sono seduti l’uno affianco all’altro facendo la stessa attività, i bambini non stanno realmente giocando insieme ma stanno facendo quello che si definisce gioco in parallelo.
Le attività pseudo-agonistiche, che rappresentano un impegno per il bambino, non dovrebbero iniziare prima dei 5-6 anni.
I giochi di movimento sono certamente molto importanti. All’asilo e al nido le attività ludiche sono sempre guidate da un adulto. Ma in tutte le età è presente l’esigenza di esperienze di gioco libero in cui i bambini possono correre, saltare e giocare a prendersi.
Favorire il gioco non significa regalare al piccolo troppi giocattoli, anzi: più ne ha, più si soffoca la sua fantasia. Perché sia utile, un giocattolo deve spingere chi lo usa a fare, a costruire, a scomporre e ricomporre, a montare, smontare, a conoscere.
I giochi che fanno bene, il metodo montessori
Il gioco, secondo Maria Montessori, ideatrice dell’omonimo metodo, è un processo piacevole e spontaneo che avviene attraverso l’interazione con il mondo circostante. Sulla base delle sue osservazioni, la Montessori riteneva che lasciare il bambino libero di esprimere al meglio le sue capacità avrebbe contribuito a stimolare la sua creatività e lo avrebbe aiutato a sviluppare le sue abilità e a risolvere i problemi emotivi. I giochi Montessoriani sono così importanti che negozi di giocattoli come Nano Bleu a Milano li ha messi tra i suoi best seller
Il metodo Montessori parte dal presupposto che nei bambini esistono capacità creative che gli adulti, nell’educarli, tendono a reprimere. Il metodo si prefigge di rovesciare questa situazione, favorendo il libero sviluppo della personalità del bambino: ma per ottenere ciò bisogna creargli attorno un mondo a sua misura.
Il gioco è il più grande educatore dei bambini specie in tenera età. Con esso il bambino viene stimolato a sviluppare quelle doti fisiche e psichiche che lo rendono unico. È importante dare ai propri figli la possibilità di giocare con altri bambini, anche se non sono coetanei, avendo l’accortezza di non intervenire ogni volta che scoppia una lite. Grande responsabile del non completo sviluppo delle esperienze infantili attraverso il gioco è la moderna scuola pubblica, nella quale il gioco è strutturato da regole precise e non lascia largo campo alla fantasia e all’inventiva del bambino.