L’incidente di Cernobyl è senza alcun dubbio il peggiore disastro della storia dell’energia nucleare. Era il 26 Aprile del 1986 quando l’intera umanità dovette fare i conti con l’esplosione del reattore numero 4 della centrale, e tutt’ora la località di Pryp”jat“, distante 3 chilometri dal luogo dell’esplosione, è una citta fantasma altamente radioattiva.
L’incidente di Cernobyl e le conseguenze
In un periodo così delicato come quello che sta passando l’Ucraina, si è tornati a parlare di Cernobyl come campo di battaglia tra l’esercito di Mosca e quello locale. Fa doppiamente male, quindi, pensare a quel triste giorno di trentasei anni fa.
Erano le ore 1:23 del mattino quando quello che doveva essere un test di sicurezza su reattore numero 4, si trasformò in una tragedia di portata mondiale. Secondo l’ex premier sovietico Michail Gorbačëv, la disgrazia fu una delle cause scatenanti del crollo dell’Unione Sovietica.
Personale impreparato, negligenze, totale mancanza di rispetto di tutti i protocolli di sicurezza e gravi errori di progettazione delle barre di controllo furono un cocktail letale che portò dapprima al surriscaldamento del nocciolo del reattore, e in seguito al fallout nucleare.
Il materiale radioattivo ricadde sul suolo circostante contaminandolo gravemente e perennemente. I vigili del fuoco spensero gli incendi, ma non riuscirono a fare lo stesso con il nocciolo del reattore. L’emissione radioattiva quindi non si fermò; Nei giorni successivi vennero inviati numerosi elicotteri militari che cercarono, attraverso l’utilizzo di sabbia e boro, di bloccare l’emissione. La nube tossica tuttavia si espanse lentamente in tutto il vecchio continente.
Secondo i rapporti ufficiali le morti accertate furono sessantacinque, ma c’è una forte discordanza tra i numeri, con associazioni come Greenpeace fermamente convinte che il numero superi svariate decine di migliaia. Ad oggi l’Onu contra quattromila decessi.
Molti paesi dopo l’incidente denuclearizzarono il proprio territorio e tutt’ora il dilemma sull’utilizzo o meno di questa potente ma pericolosa forma di energia crea dibattiti. Molti partiti ecologisti infatti spingono per l’ampliamento degli investimenti sulle rinnovabili. Questa tragica ricorrenza ci ricorda, per l’ennesima volta, quanto sia rischioso per l’uomo cercare di piegare le leggi della natura al suo volere.
Andrea Pastore
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