Tra i 24 artisti che parteciperanno a Sanremo giovani ci sono anche i Mescalina, giovane band che in poco tempo è riuscita a sbalordire tutti gli addetti ai lavori. Nel pomeriggio di RAI 1 si esibiranno da Luca Barbarossa e Andrea Perroni, in attesa della doppia serata del 20 e del 21 dicembre su RAI 1. Noi di MMI abbiamo raggiunto Sika, frontman della giovane band:
Per conoscere meglio voi, la vostra musica e il vostro universo, inizierei chiedendoti della scelta del nome, da dove nasce e chi sono i membri?
Il nome della band nasce un giorno così per caso. Stavamo andando in sala prove e non riuscivamo a trovare un nome adatto, noi suonavamo già insieme, ma ancora non avevamo un nome. Lo abbiamo cercato tanto, avevamo quelle classiche paranoie sul nome: sceglierlo musicale o ad effetto? Poi avvenne il miracolo! Un giorno stavo andando in sala prove e l’unica strada disponibile era: l’asse perimetrale Melito-Scampia e per pura casualità, mi sono accorto che i vari cartelli stradali facevano “ME-SCA”, ovvero MELITO-SCAMPIA e trovandoci nella periferia, ovvero nel limbo di Napoli “LI-NA”. Così è nato il nome ME/SCA/LI/NA. All’inizio eravamo dubbiosi sul nome, ma alla fine ci ha portato bene.
La nostra band è composta da: Sika, che sarei io… classe 1988 e frontman della band; Giancarlo Sannino che sta alla chitarra; Cesare Marzo al basso e Claudio Sannino alla batteria. Noi ci conoscevamo già, ma una sera ci siamo ritrovati a suonare tutti insieme così, quasi per caso e in quella situazione è nata una bella alchimia sul palco. Ho inviato a loro il provino del brano e così abbiamo iniziato questa avventura. Insomma, possiamo dire che è nato tutto un po’ per caso.
Il vostro è un genere particolare, una sorta di porno pop. Voi vi ritrovate in questa definizione?
A noi piace moltissimo questa definizione. La storia di questa definizione è molto particolare e simpatica; praticamente, una ragazza durante una serata ci ha detto: “ragazzi, voi siete porno” e così nacque la definizione di porno pop e questa definizione ci è piaciuta subito. Poi è successa un’altra magia… quando Claudio Baglioni, in diretta radiofonica ha detto il nostro nome, ci siamo subito accorti della reazione di Luca Barbarossa, che è quasi saltato sul nostro nome… gli avrà ricordato subito una di quelle classiche riviste osé (ride ndr.). È stato profetico e a noi questa definizione (porno pop ndr.) piace molto e sicuramente la manterremo!
Arriviamo a Sanremo: cosa ci puoi dire del brano “Chiamami amore adesso”?
Come tutta la nostra storia, anche la canzone è nata casualmente. Stavamo tornando da un concerto fatto a Caserta e durante il viaggio di ritorno, avevo in testa un motivetto, un giro di batteria, quasi tribale che faceva: “tuttu tuttu”. Arrivati a casa e dopo esserci “riposati” ognuno di noi ha imbracciato il proprio strumento e ci siamo messi a suonare, ovviamente a bassissimo volume visto che erano le 3 del mattino. Così stanchi morti per il concerto e per il ritorno in macchina, abbiamo scritto questo pezzo. Poi solo in seguito abbiamo pensato alla tematica e di comune accordo abbiamo deciso di parlare d’amore. Un tema che arriva facilmente a tutti, ma che noi raccontiamo in un modo diverso, quasi atipico, un modo sincero, ma forse meno romantico. Questo brano è nato per una nostra necessità comunicativa.
L’esperienza di Area Sanremo? Cosa ci puoi raccontare?
È stata una bellissima esperienza, pazzesca! Noi abbiamo fatto il primo provino a Napoli, quasi per casualità. Perché in teoria ognuno di noi aveva degli impegni pregressi e casualmente questi nostri impegni sono saltati tutti. Così abbiamo deciso di provare. Il primo provino lo abbiamo passato, il secondo lo abbiamo passato e così siamo arrivati alla prima selezione vera e propria di Area Sanremo. Nella prima selezione di Area Sanremo su 2000 artisti siamo passati insieme ad altri 800 artisti. Nella seconda selezione di Area Sanremo siamo rientrati tra i 200 e così via fino ad arrivare alla doppia finale che andrà in onda su RAI 1. Noi siamo ancora increduli!
Com’è andata l’esibizione davanti al “dittatore artistico”?
Lui è una persona educatissima. Quando lo abbiamo visto abbiamo rischiato tutti lo svenimento (ride ndr.). Claudio Baglioni per noi è una divinità – come con Morandi o Dalla – lui fa parte di quei personaggi che sono delle entità, sono un qualcosa che va oltre il semplice artista. Come dicevo siamo quasi svenuti, il nostro batterista si chiama Claudio perché la mamma è la fan numero 1 di Baglioni. Noi durante i viaggi, ascoltiamo almeno un disco di Claudio Baglioni. Ma come lui anche il chitarrista è un fan accanito e anche noi altri siamo fan.
E vi ha detto qualcosa Claudio Baglioni?
Lui non ci ha detto nulla, forse non poteva…
Sanremo è una vetrina importante, ma ci sarà un album nel vostro futuro?
Si si, ci sarà! Il primo singolo di lancio sarà, ovviamente, “Chiamami amore adesso”. Noi stiamo lavorando già alla composizione dell’album e stiamo scegliendo i vari pezzi. Vogliamo fare un album il più aderente al tema scelto (l’amore ndr.). Abbiamo questo album in programma e stiamo organizzando anche un tour, una promozione per far ascoltare anche altro, oltre il brano sanremese.